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La Nazionale cilena, ovvero il pensiero del ¨Che¨ applicato al calcio

Creato il 18 gennaio 2013 da Eldorado

Quattro partite giocate e quattro partite vinte. L’Under 20 cilena sembra imparabile nel torneo di qualificazione per i Mondiali di categoria che si terranno in Turchia a giugno. Argentina, Colombia, Paraguay e Bolivia si sono dovute arrendere all’ispiratissima selezione guidata da Mario Salas, ex centrocampista apprezzato in patria (una carriera ventennale in una manciata di squadre, tra cui il Colo Colo e cinque apparizioni anche in Nazionale) ma poco conosciuto fuori.
Dopo questa esperienza, però, di Salas è sicuro se ne comincerà a parlare. Mentre la Roja fatica nel torneo di qualificazione per i Mondiali del Brasile, i ragazzi della categoria inferiore sono diventati il riferimento del futbol sudamericano, presentando una generazione che presto sarà richiesta nei campi di calcio di mezza Europa. Nicolás Castillo, Cristian Cuevas, Diego Rubio, Bryan Rabello, Igor Lichnovsky sono nomi che presto diventeranno conosciuti. Ma non è solo questione di tecnica. Salas ha il suo segreto, che ha svelato in conferenza stampa.
¨Io seguo la dottrina di Che Guevara e la applico in campo¨  ha spiegato l’allenatore della Rojita. Una dottrina che inculca ai suoi con fervore ed il cui insegnamento principale è quello della ribellione contro le avversità, contro le forti gerarchie presenti nel calcio sudamericano, dove Brasile ed Argentina la fanno da padroni, e contro il timore, in generale, che attanaglia spesso i giovani calciatori alle prime esperienze internazionali.
¨I ragazzi hanno interiorizzato i principi e le idee fondamentali del Che che, ne sono sicuro, ci porteranno al Mondiale¨ ha ribadito Salas. Gli allenamenti si svolgono così tra esercizi, partitella e spiegazione teorica, che mischia schemi tattici a frasi celebri del rivoluzionario argentino. Alla fine, l’immancabile ¨Hasta la victoria siempre!¨ che chiude gli allenamenti e ritorna come motto d’apertura prima del fischio d’inizio delle partite ufficiali.
¨Il Che è un messaggio, è un simbolo per noi. Ci sono persone che non muoiono mai ed una di queste è Che Guevara¨ insiste Salas. Controcorrente in un paese fortemente schierato a destra, dove in questi giorni si vive la recrudescenza della lotta mapuche e della repressione poliziesca di questa protesta, Salas non si preoccupa delle critiche che, naturalmente gli sono subito arrivate. Finora i risultati gli hanno dato ragione e la sua selezione si appresta ad affrontare nei prossimi giorni l’esagonale finale con i favori del pronostico.


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