La Nestlé punta la Nutella

Creato il 19 ottobre 2013 da Molipier @pier78
Marco Licandro vedi altri articoli 19 ottobre 2013 14:15

È di pochi giorni fa la notizia riportata da La Repubblica che la Nestlé avrebbe presentato un’ offerta a Michele Ferrero per l’acquisizione della società con sede ad Alba. Tuttavia la smentita era arrivata secca dai vertici della Ferrero: «Ferrero non è in vendita e non abbiamo alcuna trattativa in corso con chicchessia. La notizia riportata dai giornali ancorché priva di ogni fondamento è inventata di sana pianta».

Questo lascia presuppore che lo scoop riportato dal quotidiano con sede a Roma sia una bufala. Ma c’è un ma. Infatti negli ambienti finanziari questa notizia circolava da più di un mese. Solo che, essendo la trattativa ancora nella fase embrionale, le parti hanno preferito tenere un profilo basso, non confermando alcunché.

La Nestlé, come da tradizione, ha risposto con un semplice «No comment». Ciò che nell’articolo riportato da La Repubblica manca sono le cifre dell’operazione: Ferrero viene valutato all’incirca 10 miliardi di euro. L’offerta sarebbe stata il 5-6% delle azioni della multinazionale elvetica, che capitalizza oltre 200 miliardi di euro, e la possibilità di continuare comunque a gestire direttamente l’azienda per Michele Ferrero.

L’offerta, perciò, sarebbe pervenuta, ma sembrerebbe che sia stata immediatamente rispedita al mittente. Infatti Ferrero non ha alcuna intenzione di vendere, ed è sempre stata scettica in materia, con altre offerte già rifiutate negli anni ’80. Tuttavia l’azienda Italiana è dinanzi a un bivio: infatti Michele Ferrero ha 88 anni e deve decidere se lasciare il timone al figlio Giovanni sia la scelta giusta.

Il problema di questo tipo di aziende, capitanate da un uomo guida, un punto di riferimento costante, è capire quale sia il momento giusto per aprirsi anche a manager dall’esterno. Le generazioni non saranno mai tutte uguali, e potrebbe arrivare anche il momento del declino.

Inoltre una fusione tra Ferrero e Nestlé, porterebbe ad avere una sorta di monopolio sui prodotti confezionati nel settore del cioccolato. E, per di più, la fusione avrebbe un risvolto importante e significativo: se l’offerta soprariportata fosse vera, la famiglia Ferrero sarebbe l’azionista di maggioranza della multinazionale svizzera. Quest’ultima ha un azionariato diffuso e nessun socio ha più del 3% delle quote. Non rimane solo che attendere, e vedere quale sarà il futuro di uno dei gruppi Italiani per eccellenza.

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