La ninna nanna de la guerra – Trilussa

Da Clindi

Carlo Alberto Salustri, in arte Trilussa (anagramma del suo cognome), si fa riconoscere come il noto poeta che sfrutta il dialetto romanesco in tutte le sue sfumature, per renderlo a tratti ironico e a tratti raffinato. Vissuto nella prima metà del secolo, il poeta con la sua arte commenta e lancia invettive, talvolta molto aspre talvolta ironiche, nei confronti della situazione politica e sociale del periodo: vive, infatti, gli anni del fascismo e in quelli del dopoguerra. Ma il suo dialetto non è sempre usato con finalità tali da far trasparire esclusivamente una critica sociale; Trilussa utilizza questo tipo di linguaggio sfruttando fino in fondo la sonorità romanesca che accompagna tematiche appassionate, malinconiche o amorose.

A differenza di altri autori che utilizzano il romanesco, il poeta si serve di questo linguaggio per assumere un tono umoristico nel trattare vicende strettamente quotidiane (ad esempio possiamo pensare alla rivisitazione di Trilussa di “La Vispa Teresa”).

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