La Normandia: tra la bellezza della natura e la tristezza dell’uomo.

Creato il 17 gennaio 2015 da Martinaway @MartinawayTB

È stato un viaggio lungo, oltre 2500 chilometri percorsi in auto. Fino ad ora. Sì, perché questo viaggio on the road nel nord della Francia non è ancora finito, mancano ancora due piccole tappe prima di tornare a casa. Dall’Italia alla Bretagna, dalla Bretagna alla Bassa Normandia. Ora si prosegue verso l’Alta Normandia, dove la natura sarà protagonista indiscussa, per poi fare una piccola deviazione verso un luogo che di questa regione è diventato un triste simbolo.

“Ora si prosegue verso l’Alta Normandia…”

Partendo da Honfleur, la prima tappa non dista nemmeno 50 chilometri. Per raggiungerla si attraversa il celebre Pont de Normandie, che collega la Bassa e l’Alta Normandia, passando sopra la Senna a 59 metri d’altezza e proseguendo verso nord.

Come molte località della zona, Étretat è nato come paesino di pescatori. È piccolo, accoccolato sulle spiagge del Canale della Manica, ha un mercato coperto in legno realizzato nei primi anni del Novecento, un vero gioiello, e tanti piccoli negozietti che vivono ormai di turismo, neanche a dirlo, la sua principale fonte di guadagno.

“…Étretat è nato come paesino di pescatori…”

Tutto questo è dovuto alle meraviglie che la natura sa creare. Étretat è una delle più famose località della Costa d’Alabastro: le splendide scogliere a picco sul mare sembrano quasi essere state scolpite dalla mano dell’uomo, quando invece sono opera dell’unione della forza delle onde che vi si infrangono e del vento che le schiaffeggia.

“…le splendide scogliere a picco sul mare…”

Il paese si trova tra la Falaise d’Amont e la Falaise d’Aval, che guardando il mare sono rispettivamente a destra e a sinistra. Sulla cima della prima, una suggestiva chiesetta, Notre Dame de la Garde (raggiungibile anche in auto), sembra controllare l’intera zona dall’alto, la seconda invece offre una passeggiata indimenticabile. Il verde accesso dell’erba mossa dal vento, il giallo dei fiori, il bianco delle rocce calcaree, il blu intenso del mare. 

La Falaise d’Aval è inoltre famosa per il suo arco roccioso di Manneporte, che si immerge nel mare come se fosse un elefante intento ad abbeverarsi. Dietro l’arco sorge poi l’Aiguille, uno scoglio alto circa 70 metri completamente staccato dalla scogliera. Non c’è da stupirsi se sono state immortalate anche da Monet.

“…arco roccioso di Manneporte…”

Delle scogliere calcaree simili, ma conosciute per un motivo completamente diverso, si trovano invece un po’ più a sud ovest, si torna in Bassa Normandia. Questa è una tappa particolare, diversa da tutte le altre, dove non si celebra la natura, né le casette tipiche del nord della Francia o il buon cibo. Qui bisogna stare in silenzio, ricordare la storia e, vedendo questa bella costa oggi, risulta difficile credere a quello che è stata un tempo, più precisamente nel giugno del 1944.

“…risulta difficile credere a quello che è stata un tempo…”

Normandia, lo sbarco del 6 giugno 1944, il D-Day: il giorno in cui gli americani approdarono di sorpresa sulle spiagge della Francia settentrionale per combattere i tedeschi. Ormai il binomio è automatico, tanto che anche le spiagge hanno mantenuto i nomi in codice usati dagli Alleati. Omaha Beach, che come si nota di francese ha ben poco, si snoda per otto chilometri, mentre uno dei luoghi più tristi del nord della Francia la guarda dall’alto.

“…uno dei luoghi più tristi del nord della Francia…”

Il Cimitero Americano di Colleville-sur-Mer non è solo un luogo di riposo per gli oltre 9000 soldati americani deceduti durante lo sbarco ad Omaha e Utah Beach e durante le operazioni successive sulla costa, è anche un memoriale, un omaggio al coraggio e all’onore di coloro che hanno combattuto e di quelli che sono sopravvissuti. Nonostante qui siano sepolti solo militari americani, il ricordo va automaticamente anche agli inglesi sbarcati a Gold e Sword e ai canadesi di Juno Beach.

Le croci di marmo bianco, immacolate, spiccano sull’erba verde acceso. A volte il simbolo cristiano lascia il posto alla stella di David, perché al di là della religione, hanno combattuto l’uno di fianco all’altro e così sono stati sepolti. 307 soldati però ancora non hanno nome, “known but to God“, così è stato inciso sul marmo: solo Dio sa chi sono.

“A volte il simbolo cristiano lascia il posto alla stella di David…”

Camminare tra le croci, così incredibilmente ordinate pur rappresentando il caos della Seconda Guerra Mondiale, lascia senza fiato. Passeggiare tra i sentieri mentre sulla spiaggia sottostante si infrange il mare, vedere i familiari che a distanza di anni sono lì, a fare visita ai loro cari, o quelle persone che pur non avendo un legame di sangue infilano una bandiera a stelle e strisce nella terra fa vivere emozioni quasi uniche. C’è silenzio dove si bombardava, c’è amore dove c’era odio, eppure la terra, la sabbia, l’acqua continuano ed essere sempre le stesse.

“…un luogo di riposo per gli oltre 9000 soldati americani…”

La Normandia lascia un po’ di amaro in bocca. È splendida, certo, regala angoli e scorci unici con le sue casette dai tetti grigi e le scogliere candide e scolpite, ma purtroppo custodisce una storia che l’uomo non può dimenticare. È una terra cosparsa di luoghi carichi di tristezza e di altri che invece regalano meraviglie. Contrasti, dove la natura vince sull’uomo, o almeno sulla sua versione mal riuscita.

“…la natura vince sull’uomo…”

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MAPPA, INFO E CURIOSITÀ

La Normandia è una delle regioni più a nord della Francia, si affaccia sul Canale della Manica.

  • Per maggiori informazioni su come raggiungere Étretat, su eventuali eventi in programma e i percorsi consigliati, visitare il sito ufficiale del paese.
  • Il Cimitero Americano si trova in località Colleville-sur-Mer, per maggiori informazioni sugli orari di visita e su come raggiungerlo sono disponibili sul sito ufficiale del turismo in Normandia.

** Piccola curiosità. Non distante dal Cimitero Americano si trova il piccolo comune di Sainte-Mère-Église, il primo ad essere liberato dagli Alleati. Qui si è svolto uno degli episodi più curiosi dello Sbarco: il paracadute del soldato americano John Steel si impigliò sul tetto del campanile della chiesa della città. Rimase lì appeso per molte ore, ma nessuno se ne accorse e riuscì così ad evitare lo scontro con i tedeschi, salvandosi la vita. Oggi sul campanile c’è un manichino appeso ad un paracadute che ricorda l’avvenimento.

Per vedere altre foto della Normandia, guarda il mio album su Flickr!

Normandia.



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