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La normativa delle organizzazioni civili del terzo settore: seminario italo-brasiliano

Creato il 03 agosto 2013 da Geopoliticarivista @GeopoliticaR
La normativa delle organizzazioni civili del terzo settore: seminario italo-brasiliano

Presso la Sala del Mappamondo della Camera dei Deputati il 27 e 28 giugno scorsi si è svolta l’interessante iniziativa “La normativa delle organizzazioni civili del terzo settore: seminario italo-brasiliano nel quadro del programma di cooperazione Brasil pròximo”.

La due giorni di lavori è stata incentrata sullo studio del quadro normativo riferito ai temi della partecipazione, dei servizi, dell’impresa e del capitale sociale per capire se esista un altro modo di fare impresa, se si possa rilanciare l’economia senza penalizzare il welfare in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo. Il dibattito si è sviluppato attorno a questi temi partendo dalla positiva esperienza del programma di cooperazione internazionale “Brasil pròximo” al quale hanno dato vita la Presidenza della Repubblica del Brasile e, per il tramite del MAE, cinque Regioni italiane – Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Toscana ed Umbria – che delle organizzazioni civili, dell’economia della solidarietà e, in generale, di quel che definiamo “terzo settore” hanno fatto un proprio modello di sviluppo. Modello che si è dimostrato – proprio con “Brasil pròximo” – essere esportabile, considerato che, attraverso questo programma di cooperazione, si è dato vita ad un network di politiche, opportunità ed interventi che sostengono ed accompagnano processi endogeni di sviluppo locale integrato, equo e sostenibile.

Con “Brasil pròximo” si è dato vita ad otto differenti progetti, ciascuno dei quali ha come capofila d’azione una delle cinque Regioni italiane coinvolte: due progetti, con la Regione Marche capofila, per il “Sostegno alla promozione dei processi di democrazia partecipativa ed alle politiche sociali” nel territorio della Serra das Confusoes (Stato di Piauì) ed in quello della Baixada Fluminense (Stato di Rio de Janeiro); un progetto, con la Regione Liguria capofila, per il “Sostegno allo sviluppo economico integrato della regione dell’Alto Solimoes” (Stato di Amazzonia); un progetto, con la Regione Emilia-Romagna capofila, per l’”Appoggio alla costruzione del quadro normativo e degli strumenti operativi per il cooperativismo in Brasile” (Stati di Brasilia, Amazzonia, Piauì, Paranà); due progetti, con la Regione Toscana capofila, per un “Osservatorio sul turismo della regione della Mantiqueira” (Stato di San Paolo) e per la “Valorizzazione turistica della regione della Serra das Confusoes” (Stato di Piauì); due progetti, con la Regione Umbria capofila, per la “Creazione di una rete di strumenti a sostegno delle PMI della regione del Centro Paulista” (Stato di San Paolo) e per la “Valorizzazione della filiera dell’olio extravergine di oliva a Bagé, regione di Campanha” (Stato di Rio Grande do Sul).

Su invito del Vice Presidente della Camera dei Deputati Marina Sereni, hanno partecipato al dibattito una delegazione brasiliana, guidata da Cristina Sampaio e Lais Vanessa Carvalho de Figueiredo Lopes, della Segreteria della Presidenza della Repubblica del Brasile, e composta da parlamentari, funzionari ministeriali, esperti e rappresentanti delle organizzazioni civili; insieme a Susanna Guidotti, Responsabile per la Regione Toscana delle “Attività in materia di Diritti Umani e Cooperazione Internazionale”, Cecilia Guerra, Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega al Terzo Settore, Mario Giro Sottosegretario di Stato al MAE, S.E. Ricardo Neiva Tavares Ambasciatore del Brasile in Italia, Carlo Casciari Vice Presidente della Regione Umbria, Giampiero Rasimelli Coordinatore Generale del Programma “Brasil pròximo”, Edo Patriarca del Gruppo Interparlamentare sul Terzo Settore, Felice Scalvini Presidente Assifero, Alessandro Gaudiano della Direzione Generale Cooperazione Sviluppo del MAE, Raffaello Vignali della Commissione Attività Produttive della Camera, Antonio Fici dell’Università del Molise, Emanuele Rossi della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Vincenzo Busa dell’Agenzia delle Entrate, Pietro Barbieri Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, Cecilia Sereni Project Manager “Brasil Pròximo” per Sviluppumbria.

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Dopi i saluti iniziali, l’On. Marina Sereni ha evidenziato come questa iniziativa si possa considerare figlia del primo Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre del 2001, da cui scaturì il motto “Un altro mondo è possibile” per superare le disuguaglianze che colpiscono molte aree del mondo. Oggi, secondo la Sereni, per uscire dalla recessione e per superare le disuguaglianze è necessario percorrere strade nuove, nuovi modelli di sviluppo, investire sull’impresa sociale e sul welfare. Dobbiamo cercare di passare dallo slogan forse troppo ambizioso “Un altro mondo è possibile” a quello più sostenibile di “Un altro sviluppo ed un altro welfare locale sono possibili”. Cecilia Guerra ha sottolineato come la legislazione del Terzo Settore non sia stata spesso all’altezza di valorizzare l’operato delle associazioni né di favorire la fluidità delle loro attività. Mario Giro ha fatto presente che la prossima Conferenza Italia-America Latina, che si svolgerà a dicembre prossimo, sarà incentrata sul tema delle piccole e medie imprese e su quello dello sviluppo e coesione sociale. Secondo l’Ambasciatore brasiliano in Italia Neiva Tavares la cooperazione decentrata, come forma di cooperazione internazionale, è un tema nuovo nel mondo diplomatico ma in netta espansione ed il Governo centrale dovrà dotarsi di strumenti adeguati per seguirla; intanto tutte le informazioni sul Programma “Brasil pròximo” sono disponibili sul website: www.brasilproximo.com.

Giampiero Rasimelli ha spiegato che “Brasil pròximo” è finanziato dal MAE, dalle cinque Regioni italiane e dalla Presidenza della Repubblica brasiliana. A suo avviso l’incremento dell’associazionismo è dovuto alla perdita di peso del welfare statale. La Carvalho de Figueiredo Lopes ha reso noto che in Brasile esistono 290.692 Fondazioni ed Associazioni senza scopo di lucro, così suddivise nelle diverse aree di attività: 30% difesa dei diritti; 28% religiose; 12,7% cultura; 10.5% assistenza sociale; 18,8% altro; di esse soltanto il 3% firmano partnership col Governo Federale. I temi sui quali si appunta l’interesse del Governo Federale rispetto al mondo dell’associazionismo e del Terzo Settore sono: la contrattualizzazione; i rapporti ONG – Governo Federale; il finanziamento; l’accreditamento. Infine, la Lopes ha comunicato l’istituzione di una piattaforma – www.plataformaosc.org.br – per creare nuove norme per le organizzazioni della società civile. A seguire, nel suo intervento, Felice Scalvini ha ricordato, con un breve ed interessante excursus, l’evoluzione storica del Terzo Settore nel nostro paese: momento significativo è stata l’irruzione della dimensione economica in esso, verificatasi negli anni successivi alla seconda guerra mondiale. Infatti, fino a quel momento, il welfare era assicurato dal lavoro volontario femminile, che era gratuito e per lo più svolto da religiose. Nel momento in cui le prestazioni sommarie diventavano, però, più qualificate esse cominciavano ad essere costose, cioè a comportare un costo. In pochi anni, quindi, è cambiata la struttura di queste prime forme di associazionismo, ed è venuta in evidenza anche una loro dimensione economica. Il settore, pertanto, ha cominciato ad essere un terreno di scambi economici rilevanti. Col tempo il welfare è diventato anche privato ed oggi, in effetti, sarebbe inimmaginabile pensare ad un welfare soltanto pubblico. Scalvini, poi, evidenzia alcune incongruenze tra il fatto ed il diritto: le associazioni ritengono di essere non commerciali, soprattutto a causa di una normativa fiscale che non si adegua, ma si comportano a tutti gli effetti come imprese e sono soggette al fallimento quando svolgono attività economica. Sono, pertanto, attratte nell’orbita del Libro V del Codice Civile solo quando falliscono; altrimenti restano regolate dal Libro I, sebbene ciò sia – oggi – un controsenso. Occorrerebbe, in conclusione, secondo Scalvini, una grande riforma che metta ordine nel Terzo Settore sia dal punto di vista civilistico che tributario e fiscale.

Nell’intervento a seguire, Carla Casciari ha evidenziato come la Regione Umbria sia capofila di due progetti nel Programma di cooperazione “Brasil pròximo” e che esperienze di questo tipo sono importanti per l’internazionalizzazione di tutte le imprese del territorio, non soltanto di quelle sociali. La nuova sfida della sua Regione è di riportare nel Terzo Settore i servizi sociali e sanitari, atteso che si sta sacrificando alla stabilità economica il welfare sociale. La successiva relazione di Edo Patriarca ha posto l’accento sulla necessità di manutenere la normativa ormai superata sul Terzo Settore. Secondo alcuni studi, ad esempio, le donne italiane si troveranno, entro i prossimi qundici anni, a gestire da sole famiglia, figli ed anziani; laddove prima potevano contare sul sostegno familiare di circa venti persone. Questo sostegno familiare potrà essere sostituito – secondo Patriarca – soltanto dal welfare pubblico no profit. In questo senso la politica deve avere una responsabilità doppia: non deve arretrare sui servizi e deve sostenere l’innovazione sociale. Il relatore ha dato conto, poi, dell’attività posta in essere fino ad oggi dall’Intergruppo Parlamentare sul Terzo Settore, cui hanno aderito già 150 parlamentari: nei tre incontri che si sono svolti si è discusso di stabilizzazione del cinque per mille e del servizio civile; di IMU sui locali sede delle associazioni senza scopo di lucro; del previsto aumento dal 4 al 10% dell’IVA per le cooperative; della manutenzione della normativa sul Terzo Settore, ad esempio con riguardo alla Legge n. 266/91 sul volontariato ed al Decreto Legislativo n.155/06 sull’impresa sociale. Sarebbe costruttivo e, pertanto, auspicabile, secondo Edo Patriarca, creare un dialogo o un gemellaggio tra questo gruppo parlamentare italiano e l’omologo brasiliano.

A conclusione della prima giornata di dibattito Alessandro Gaudino ha sostenuto l’importanza e la peculiarità del Programma “Brasil pròximo”: esso, infatti, è ispirato al principio di sussidiarietà, tant’è che si basa sul coinvolgimento di cinque Regioni italiane. Ed ha la peculiarità di riunire tre dimensioni diverse: quella della politica sociale; quella del rapporto tra dimensione nazionale e territoriale; e della società civile (il Terzo Settore). Sarebbe utile, secondo il rappresentante del MAE, partire dalla bontà di questo Progetto per avviare interscambi analoghi anche come cooperazione triangolare. I lavori della giornata successiva sono stati incentrati sulla disamina della normativa interna riferita al Terzo Settore, evidenziandone le criticità, e sull’illustrazione dei risultati lusinghieri ottenuti con i vari progetti realizzati nell’ambito di “Brasil pròximo”.


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