La nostra Marrakech

Creato il 23 luglio 2010 da Nuvola

Arriviamo nel caldo secco (quindi piacevole rispetto al caldo superumido di Roma) di Marrakech in un pomeriggio tardo. Aeroporto vicinissimo alla città (solo 4 Km!). Lungo la strada, dall'aeroporto al centro, guardo queste abitazioni dello stesso colore, sembra un rosa antico. L'ometto (che oramai ha cambiato nome e si fa chiamare pulcione!) chiede 'Mamma, siamo sul taski?'. Il Taski, per la cronaca, è attualmente come il pulcione chiama il taxi. 'No amore, siamo sulla macchina di Ismail, non sul taski!'Arriviamo in albergo. Ci offrono salviette bagnate e il mio adorato tè alla menta. Il pulcione ne vuole bere un altro dopo il primo. 'E'buono questo tè, mamma!'. Siamo a Marrakech!
La sera il pulcione e la besolina hanno un incontro ravvicinato con un cammello da Chez Alì. Un posto enorme, dove si cena e si assiste ad uno spettacolo con acrobazie e cavalli...un pò troppo da turisti per i miei gusti. Ma al pulcione è piaciuto da matti.
Marrakech è calore, colore, odori forti, a volte acri, profumo di spezie, profumo di pelle nel souk, traffico di macchine, motorini che sfrecciano ovunque.
Volti di bimbi meravigliosi che giocano in un vicolo e ci salutano, con un grande sorriso.

E poi giardini, come quelli di Majorelle. Il giardino è nella parte nuova della città e deve il suo nome all'artista francese Jacques Majorelle che intorno al 1919 venne a vivere a Marrakech e si mise a collezionare piante provenienti da tutto il mondo. Poi ha acquistato la proprietà Yves Saint Laurent e qui trovate anche il suo memoriale. Il pulcione non se ne andava più dal laghetto pieno di ranocchie e piccole tartarughe.


Scorrono davanti agli occhi bougainvillee, alberi del cocco, banani, palme e piante esotiche e rare.




Poi arriva la sera e piazza Jama‘a el-Fnaa, tranquilla e sonnacchiosa di giorno, si anima e diventa luce, caos, voci, folla, serpenti e una strana pesca con le bottiglie!


Cosa hanno amato il pulcione e la besolina:
1.I cammelli e le acrobazie con i cavalli da Chez Alì
2.I mille colori e i fabbri all'opera nel Souk
3.La spremuta di arancia in piazza Jama‘a el-Fnaa...e la besolina il serpente (lo ha afferrato per la testa e stretto forte. Siamo svenuti!)4. Mangiare la Tanjia (la besolina l'ha divorata)5.La gita in carrozza dal centro fino a Giardini Majorelle6.Le ranocchie e i colori dentro ai giardini Majorelle7.Il pulcione ha davvero gradito il tè alla menta, che abbiamo bevuto ovunque perchè ovunque te lo offrono (Occhio al sapore. Potrebbero usare menta non fresca o, diciamo così, riciclata! ma quando è fresca si sente!)8.I sapori della cucina marocchina, dal salato al dolce. Si sono mangiati di tutto!Per questo, anche se il mio francese è povero, povero, adesso sto guardando qui
Tips for tripAbbiamo volato all'andata da Pisa con Ryanair (nel giorno della nostra partenza non c'erano voli diretti da Roma). La compagnia di bandiera è la Royal Air Maroc.L'hotel in cui siamo stati (ho messo il link sopra) è adattissimo per i bambini e ha anche un'area giochi scoperta ed una coperta con divani soffici, libri e colori per disegnare.Abbiamo mangiato molto bene a pranzo, vicino al Souk, a Le Boungavillier (33, rue el Mouassine). All'interno si sta davvero freschi. Ottimo il cous cous. E c'è spazio per 2 bimbi e un passeggino. Abbiamo testato!
Poi devo trovare il tempo di raccogliere bene le ricette di quello che ci è piaciuto, tè compreso, da Ismail, la nostra parentela con il Marocco e poi parlare della nostra giornata ad Essaouira. Abbiamo deciso di vederla, eravamo curiosi. Oceano, vento freddo e atmosfera suggestiva. Ne parlo presto.

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