La nostra tettonica

Creato il 17 aprile 2010 da Meandy

Venerdì pomeriggio dovevo prendere un aereo e recarmi a Bologna, passare 4 giorni a casa, la mia casa, con le mie cose, il mio gatto, il mio vino, il mio ragazzo, i miei geniori e i miei amici.
Venerdi' pomeriggio io non sono partita, perchè in Islanda, terra a me sconosciuta se non fosse per i natali dati a Bjork e luogo dove, raccontava mia nonna quando ero piccola, si consuma la più grande quantità di arringa del mondo, un vulcano ha deciso di eruttare, sparare ceneri nell'atmosfera e mandare in crisi gli aereoporti di tutta Europa.
Va bene.
Che se mi dicevano che non partivo per un vulcano, avrei riso a crepapelle, ed invece eccomi qui.
E non rido per niente.
Narrano uccelli della malora metropolitani che la nube di cenere potrebbe permanere nell'atmosfera addirittura per mesi, sabotando le traiettorie di tutti gli aerei del nordeuropa, e costringendoci ad una forzata permanenza nelle sempre verde Albione.
Ma manteniamo la calma.
Chi cerca di spiegarmi la tettonica a zolle fa un buco nell'acqua in quanto la sottoscritta, anche se è un' umanista che lavora a stretto contatto con rigorosissimi scienziati, rimane una di quelle persone che ride davanti alla tettonica e fa battute di pessimo gusto.
Quindi ho, in compagnia di un gruppo di ricercatori bloccati come me a Londra da quello che è stato soprannominato il Venerdì delle Ceneri, deciso di trovare una teoria alternativa che spieghi questo weekend programmato da mesi andato biecamente in cenere (carina eh?).
Considerata la mole di lavoro che da ieri il mio capo ci ha affibbiato e il sorrisino con cui ci porgeva gli articoli da revisionare, io e i miei colleghi siamo giunti ad una conclusione: non è la tettonica a zolle, questo stormo di ceneri è una mossa per salvare l'economia inglese.
La crisi anche qui è sempre più pressante e, si sa, tutti gli stranieri che lavorano a Londra, immigrati, pendolari, impiegati a breve termine, sono una grande risorsa per l'economia inglese che si approccia a vivere il più grande periodo di recessione della sua storia moderna.
E quindi? Che fare?
Li abbiamo immaginati, con dei cannoni, a sparar cenere nell'atmosfera, per poi dare la colpa a un anonimo vulcano in Islanda che tanto più sfigata di così, in questo periodo, proprio non potrebbe essere.
Insomma, questa ipotesi revisionista prende sempre più piede, in questo weekend di sole inglese e lavoro.
D'altronde da chi guida a destra, mangia fagioli al sugo e beve acqua al mirtillo, mi aspetto di tutto.
E che Dio salvi quella buonadonna della Regina.

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