La notte

Da Miryam

La notte cammino Girovagando Tra il cielo foderatoDi buio scavatoCome un mare profondoLetto appartato di una barca silenteCammino a passi ovattatiIn labirinti smorzatiOdo le voci stridule del giorno andatoEco alieno dal sommo momentoDa udire senza ascoltare

La notte setaccioI miei pensieri in tenui fasciDi nuvole nere e di stelle luccicantiLi divido dai sogni di inesistenti miraggiEsploro me stessa nel reale tormentoChe il raggio del sole nasconde acutoNelle ore lente ghermite da attimi consuetiDi notte io vivoIl sogno reale del tempo vitaleChe ferma il cenacolo quotidianoRivela affanni e sorrisiIn un respiro dell’anima gelataS’affrancano dolci e caldeGoccia a goccia le lacrime certeSapore di gemma che brilla -dice-la notte