La notte del drive in di Joe Lansdale

Creato il 03 aprile 2012 da Dida

In una piccola cittadina della provincia Texana, durante la notte di Halloween, nel drive-in più grande concepito dall’uomo avviene l’impensabile. Il mondo che circondava il drive-in, infatti, viene risucchiato in un buco nero e i nostri protagonisti, intrappolati al suo interno, sperimenteranno la vita da “acquario”. In “La notte del drive in” e “Il giorno dei dinosauri”, che Einaudi ha pubblicato in un unico volume, Joe Lansdale attraverso due romanzi visionari, folli e a tratti un po’ splatter, ci mostra la sua visione dell’umanità. L’umanità di Lansdale, scrittore statunitense formatosi sui libri di Twain, London e Bradbury è consumata dai suoi miti: la tv e i b-movie, e di certo non vuole pensare, amare, parlare e ricordare, ma solo consumare e credere. Nel drive-in, infatti, dove il re del Popcorn ha repentinamente preso il potere, quegli involucri, una volta associati al genere umano, mostrano tutta la loro bestialità.Attraverso un romanzo folle e visionario, ma dal linguaggio chiaro e scorrevole Lansdale ci mostra come la società dei consumi degeneri di giorno in giorno e in che modo si sta autodistruggendo. Sembra infatti che lo scrittore abbia voluto snocciolare nel suo romanzo la massima "quando il sole è al tramonto, le ombre dei nani si allungano". Nel romanzo quindi ci mostra come la tv e i mass media hanno assunto un ruolo profetico e in che modo hanno sostituito la Chiesa nella pratica di indottrinamento della popolazione. I nuovi eroi, piccoli nani che si moltiplicano nell’ombra della civiltà contemporanea, hanno infatti portato l’uomo a far spegnere l’unica cosa che lo elevava dal mondo animale: il pensiero. In “La notte del drive in”, ma soprattutto in “Il giorno dei dinosauri”, vediamo come la scelta di continuare a mantenere un pensiero indipendente, a non lasciarsi andare alla follia collettiva e a non farsi abbindolare dalle promesse dei falsi miti, sia sempre più difficile da portare avanti. Attraverso dei personaggi appena tratteggiati, che però al lettore sembrerà di conoscere da sempre, e grazie a un uso magistrale dell’ironia Lansdale ci dipinge un scenario che, ahimè, non sembra più tanto improbabile, ma forse lo stesso racconto e l’ultima azione che il protagonista compie all’interno del romanzo ci restituisce un po’ di speranza a fine lettura. Commovente, infine, è la post fazione di Nicolò Ammaniti che ci restituisce il ritratto di un autore a cui, chiaramente, cerca costantemente di ispirarsi. Alla prossimaDiana 

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