«Hey Max, un uomo sale sulla metropolitana qui a Los Angelese e muore… pensi che se ne accorgerà qualcuno?»
La notte di Michael Mann, quella della solitudine e dell'efficienza: regni di cemento, automobili che sfrecciano in un mondo che si è fatto troppo veloce. Eccola ancora Los Angeles, musa digitale e iperrealista che tra proiettili in discoteca e inseguimenti in metropolitana, canta malinconica le sue strade senza uscita, facendo specchiare il criminale grigio e l'uomo comune. E quando ci si ferma un attimo, feriti e annichiliti, ci si perde (riconoscendosi) nello sguardo di un lupo.