La "nube tossica" che fuoriesce dal cantiere Metro C San Giovanni e le priorità dei cittadini romani

Creato il 05 settembre 2015 da Romafaschifo

"Ehi ma possibile che non ne avete parlato? C'è un comignolo nel cantiere della Metro C di San Giovanni dal quale fuoriesce fumo tossico giorno e notte. Aiutateci, noi abitiamo qua davanti". 

E via così per decine e decine di mail e messaggi su Facebook. Da mesi. Allora abbiamo deciso di occuparcene un attimo perché la cosa è piuttosto simbolica riguardo alle priorità dei romani, alla loro visione distorta, all'allergia di informarsi e approfondire, alla pulsione a buttarla in caciara ed alla miopia esistenziale.



Insomma, caro cittadino, abiti a Piazzale Appio. Stai in una delle zone più fetentemente inquinate della città. I tuoi bambini vivono in mezzo ad un carosello di auto che in tutto il mondo sarebbero, in quel punto, interrate lasciando davanti alla porte dove nasce l'Appia uno spiazzo pedonale di alberi, tavolini e caffè. E invece il tutto è un incrocio di Los Angeles e tu lo accetti silente. C'è un cantiere che tra un po' (l'imbarazzante gestione del Consorzio Metro C forse porterà ad ulteriori ritardi, e allora addio 2016) ti porterà una nuova metropolitana sotto casa, e dovresti esserne entusiasta, anche perché quella metropolitana potrà forse far calare di un poco la quantità di auto di cui sopra. Poi c'è un gigantesco cantiere, a Largo Brindisi, finito il quale bisognerà riqualificare Largo Brindisi e il rischio che si realizzi una sistemazione superficiale raccapricciante come fatto lungo tutta Via La Spezia è enorme: ma di questo non ti preoccupi. No. Ti preoccupi del fumo. Del volgare, innocuo e semplice vapore acqueo che fuoriesce da un comignolo di raffreddamento dovuto, a quanto ne abbiamo capito noi, alle lavorazioni di congelamento del sottosuolo. Perché per dar retta alle Soprintendenze (risultato: decenni di ritardo), la Metro C è dovuta passare sotto, non sopra, alla Metro A nell'incrocio di San Giovanni. E per fare l'operazione in sicurezza il terrreno viene surgelato in modo da penetrarlo senza rischi di smottamenti. L'azoto e i gas impiegati per la congelazione poi si volatilizzano in quel mondo. 

Questo a proposito di partecipazione, di senso civico, di bene comune e delle riflessioni che abbiamo fatto nei giorni passati...