l'intervento dell’avvocato Pierluigi Rivella che ha illustrato gli aspetti civilistici dei rapporti tra usufrutto e nuda proprietà. Rivella si è soffermato sulle problematiche più comuni relative alla ripartizione delle spese, regolamentati dagli articoli 1004 e 1005 del codice civile. La normativa stabilisce che sono a carico dell’usufruttario le spese relative alla custodia, all’amministrazione e manutenzione ordinaria, così come le spese relative alle riparazioni straordinarie se rese necessarie dall’inadempimento degli obblighi di ordinaria manutenzione. Sono invece a carico del proprietario ( titolare della nuda proprietà) le spese straordinarie quali ad esempio quelle necessarie ad assicurare la stabilità dei muri, delle volte, dei tetti, dei muri di cinta, delle scale; con precisazione che l’usufruttuario in forza dei suddetti lavori deve poi corrispondere al proprietario (titolare della nuda proprietà) l’interesse legale delle somme da lui spese.
Il notaio Giorgio Gili, secondo relatore invitato al convegno, ha illustrato alcuni casi pratici, tra cui quello del genitore agricoltore che intende costruire un fabbricato su terreno agricolo di sua proprietà e nello stesso tempo destinare il medesimo al figlio, che però non ha i requisiti per edificare in quanto privo della qualifica di imprenditore agricolo. In questo caso una possibile soluzione è quella per cui il padre dona al figlio il terreno agricolo, con riserva di usufrutto a favore del donante, al quale, in deroga al divieto di mutare la destinazione economica del bene, verrà consentito di edificare, con idonea clausola da inserire nell’atto pubblico.
Un altro caso è quello in campo societario dove il genitore che intende uscire da una società di persone come socio attivo ma nello stesso tempo non perdere le prerogative di una rendita sotto forma di utili societari, può donare le sue quote ai figli, che in questo modo acquisiranno la qualifica di soci a tutti gli effetti, con relativi poteri e facoltà, riservandosi il diritto di usufrutto sulle quote donate. In questo caso il padre non perde il timone dell’azienda ma, allo stesso tempo, gratifica e responsabilizza i figli.
L’agente immobiliare, Secondo Capra e il presidente Fiaip Asti, Rino Eupizi hanno evidenziato che con maggiore frequenza si vedono annunci immobiliari dove si indica la vendita della sola nuda proprietà; perlopiù sono persone anziane, magari senza figli, che per ricavare un’ulteriore rendita vendono la nuda proprietà della propria casa, mantenendo così l’usufrutto per un periodo di tempo determinato o come generalmente si usa per tutta la vita.
Capra ed Eupizi hanno sottolinato questa opportunità da utilizzare per superare l'impasse del mercato immobiliare, da anni in crisi e ultimamente con banche sempre meno favorevoli a concedere mutui rispetto al passato. "Con questo sistema - hanno detto i due professionisti - si coniuga l’obiettivo dell’investimento (acquirente nuda proprietà) con l’obiettivo di ottenere una congrua liquidità finanziaria (usufruttuario). Il risultato per l'acquirente è quello di un ottimo investimento immobiliare, per l’usufruttuario quello di ottenere un valore aggiunto dal proprio immobile che gli permetterà di continuare a vivere dignitosamente nel rispetto dei propri bisogni e delle proprie necessità". tratto da atnews.it Sabato 15 gennaio 2012