La nuova costituzione della Turchia, lavori in corso

Mentre l’attenzione mediatica è catturata soprattutto dalla fine del regime di Gheddafi, dall’ondata di violenza nel sud-est e dai bombardamenti dell’aviazione turca sulle posizioni del Pkk in Iraq (cento morti dichiarati, oltre a delle vittime tra i civili), un piccolo spazio se l’è ritagliato anche lo speaker del Parlamento (il sistema istituzionale turco è monocamerale) Cemil Çiçek. Da buon tessitore, ha già avviato i lavori preliminari per la nuova costituzione: che a partire dalla ripresa dei lavori parlamentari a ottobre sarà la priorità assoluta della Grande assemblea. Come già affermato esplicitamente più e più volte durante la campagna elettorale, il processo costituente per dare alla Turchia diritti e libertà in linea con gli standard europei sarà massimamente inclusivo: e dalle parole, il governo e l’Akp sono passati ai fatti. Çiçek ha infatti incontrato i leader del Chp e del Mhp, che parteciperanno alla commissione paritaria – due membri per ogni partito – incaricata della redazione del testo (in questa prima fase, il Bdp pro-curdo è stato escluso a causa del perdurare del suo “boicottaggio del giuramento” e delle posizioni altamente ambigue nei confronti del Pkk): in più, ha convocato per le prossime settimane un incontro con 28 esperti di diritto costituzionale – direttamente in Parlamento – per discutere del miglior metodo da seguire; lo stesso primo ministro Erdoğan, a quanto è trapelato, li incontrerà successivamente per ascoltare il loro punto di vista sui contenuti. A me sinceramente non sembra il modus operandi di chi – come afferma certa stampa anti-Akp – ha “tentazioni autoritarie”.