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La Nuova Ecologia, “Crea il tuo ecolavoro in 10 mosse” e un pezzetto di Minimo Impatto

Creato il 15 marzo 2012 da Minimoimpatto

copertina di marzo La Nuova Ecologia

è uscito e sta arrivano a casa degli abbonati e dei fedelissimi lettori La Nuova Ecologia di Marzo. Tra gli articoli, quello “pubblicizzato” in homepage dell’Ecolavoro in 10 mosse scritto dalla nostra amica Letizia Palmisano. Tra gli eco-imprenditori citati anche Giuseppe Avolivolo di Minimo Impatto. Ecco qualche info in più, presa dal sito della rivista, sul numero di marzo.

La scommessa dell’Italia è la “green economy”
Ecco come creare un’eco-impresa in dieci mosse

 

Vette in frantumi
Le Dolomiti minacciate dal riscaldamento globale

 

Ritorno in Bosnia, vent’anni dopo
Uno speciale sulla guerra che sconvolse l’Europa con un’intervista a Paolo Rumiz

Per combattere disoccupazione e crisi la parola chiave si chiama “green economy”, perché l’ambiente non è soltanto un bene da tutelare ma anche una grande risorsa per l’Italia, soprattutto in termini occupazionali. Perché allora non provare la via dell’impresa verde?

La Nuova Ecologia, il mensile di Legambiente, dedica la copertina del numero di marzo e un decalogo su come creare in dieci mosse un’eco-impresa partendo dall’esperienza di 12 titolari di altrettante aziende nei settori più disparati della sostenibilità. Dieci tappe di un percorso che si basa innanzitutto sulla profonda conoscenza del settore in cui si vuole intervenire, passando per un “business plan” ben strutturato e per una strategia di eco-marketing che punta sul web. In Italia d’altro canto la riconversione alla green economy sta già portando i suoi frutti: secondo l’ultimo rapporto di Symbola e Unioncamere il 38% delle assunzioni dello scorso anno riguarda figure professionali legate ai settori verdi. Inoltre fra il 2009 e il 2012 la notorietà di questo settore, secondo un sondaggio realizzato per “La Nuova Ecologia” da Lorien Consulting, è cresciuta dal 42 al 47,3%, mentre la fiducia nei suoi confronti si attesta ormai sul 61,7%. “Sono sempre di più i cittadini che guardano alla green economy come ad una possibilità di rilancio per il Paese e come ad una prospettiva di realizzazione personale – spiega Marco Fratoddi, direttore della rivista – Il fondo rotativo per Kyoto appena sbloccato dal governo, che mette a disposizione delle imprese 600 milioni per interventi nel campo dell’efficienza, rappresenta uno strumento importante. Ma è l’intera politica industriale che dovrebbe riconvertirsi al green job per restituire speranza soprattutto alle nuove generazioni, in un Paese nel quale la disoccupazione giovanile tocca il 31%”. Infine, uno sguardo sulle imprese che già dimostrano la credibilità di questo percorso, estrapolate da “Green Italy”: l’ultimo libro di Ermete Realacci (Chiarelettere) che racconta 25 storie di realtà industriali italiane che competono sui mercati internazionali.

Il riscaldamento globale sta minacciando i ghiacciai alpini provocando i crolli delle pareti montuose, come accade sulle Dolomiti alle quali è dedicata l’inchiesta del mese. In circa otto anni si sono verificati oltre dodici crolli: nel 2004 Torre Trephor alle Cinque Torri (Cortina d’Ampezzo), nel 2005 Sass Ciampac e nel 2006 Punta delle Dodici (Alta Val Badia); poi nel 2007 il crollo record di oltre 60mila metri cubi della Cima Una (Val Fiscalina) fino a quelli del 2011 allo Sciliar, al Pelmo e alle Pale di San Martino. Un fenomeno sempre più frequente che affligge le Dolomiti e tante altre montagne. Oggi però la scienza può raccontare ciò che sta accadendo e soprattutto come fermare questi fenomeni: il dipartimento di Geo-scienze dell’università di Padova sta monitorando le montagne con scanner e laser per prevedere i prossimi crolli.

Nel ventesimo anniversario dalla guerra in Bosnia, La Nuova Ecologia ripercorrere con uno speciale, ricco di saggi, interviste e foto di Mario Boccia, le tappe di un Paese che ha conosciuto gli orrori della pulizia etnica e dei campi di concentramento. Il mensile ha intervistato Paolo Rumiz, giornalista e scrittore che all’epoca seguì la guerra come inviato per Il Piccolo di Trieste. “Il calamento di braghe di fronte alle violenze – spiega Rumiz – è quello che dovremmo celebrare per non ricadere in un errore del genere, ma ci ricadremo alla grande”. Ora la Bosnia sta cercando di guardare al futuro come testimoniano i piccoli passi fatti in questi anni.

Infine le mete della campagna Volontariambiente 2012, che da 21 anni raccoglie i campi di volontariato di Legambiente. Solo lo scorso anno l’associazione ambientalista ha coinvolto oltre 3mila volontari provenienti dall’Italia e da altri 40 Paesi. Alicudi, Favignana, Venezia, Acciaroli sono alcune delle mete proposte per quest’estate. Un’occasione per vivere un’esperienza a contatto con l’ambiente, per partecipare all’organizzazione di un festival, approfondire i temi della legalità, ripristinare i sentieri, ripulire le spiagge e tanto altro ancora…


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