Riporto qui per intero uno degli ultimi post che ho pubblicato su il mio Blog il Cuore del Mondo
Dunque il Bilderberg cambia tattica: non è più un’associazione segreta o almeno così lascia intendere. La grande novità della riunione annuale che inizia il 5 a Londra è infatti l’apertura di un ufficio stampa e addirittura di uno spazio per i contestatori. La sezione inglese del Bilderberg ha addirittura pubblicato in anticipo la lista dei partecipanti e un istoriato dell’associazione, meglio nota come il Club dei potenti del mondo.
Ma si tratta di una vera svolta? Il Bilderberg è diventato improvvisamente democratico e trasparente, ponendo fine ai sospetti che lo circondano? Certi commentatori pensano di sì (vedi qui). Io sono più cauto e penso che più che altro si è affidato agli spin doctor. Negli ultimi 2-3 anni il Bilderberg è finito sotto pressione non tanto sui media ufficiali quanto su internet, sono stati pubblicati diversi libri di denuncia, non tutti attendibili e documentati a dir la verità, e i manifestanti che tentavano di rompere le asfissianti misure di sicurezza aumentavano di anno in anno.
Se l’accusa è quella di essere cospirazionisti tu devi aprire le porte, persino ai manifestanti (in aree ben circoscritte) e comunicare, comunicare, comunicare. O perlomeno dar l’impressione di farlo (e infatti gli osservatori più acuti non hanno abboccato come Charlie Skelton del Guardian). In tal modo da adesso in avanti sarà più difficile tacciare il Bilderberg di essere un Club segreto e il fronte degli accusatori si spaccherà.
Una mossa molto abile, preparata da spin doctor professionisti, che hanno saputo confezionare molto bene il sito, aggiungendo spin allo spin; ad esempio invocando la trasparenza e la lotta alle lobby. Proprio loro che sono una mega lobby! Elogiano Transaprency international ovvero… un’organizzazione popolata da membri del Bilderberg. Tutto è stato preparato con estrema cura, al fine di relativizzare, minimizzare, edulcorare. Leggendo il sito del Bilderberg inglese si ha l’impressione che si tratti di un Club animato da persone disinteressate, che hanno a cuore solo il bene dell’umanità, quasi dei benefattori. Bravissimi i loro spin doctor, non c’è che dire.
Resta il dubbio, fondato, sulle finalità reali di questo Club e sul modo in cui eserciti il proprio potere. Oggi si oscilla tra posizioni iperminimaliste – che non vedono nulla di male nel fatto che banchieri, manager di grandissime aziende, politici, banchieri centrali, grandi intellettuali si riuniscano dal Dopoguerra e promuovano un’agenda segreta e globalista – e posizioni cosiddette complottiste, come quelle di Estulin, che descrivono il Bilderberg come una grande Spectre.
La verità, verosimilmente, è molto più raffinata e sottile e per questo difficile da decriptare. Probabilmente il Bilderberg è un anello di una rete di interessi più complessa e articolata. Un anello che peraltro sembra perdere smalto. I centri élitari davvero efficienti sono quelli che riescono a preservare la capacità di selezione dei membri; qualità che non appare più quella di un tempo, alla luce di alcune new entry anche italiane. Ma questo è un altro discorso…