Le risposte sono semplici. Se parlano tutti bene di noi vuol dire che noi assecondiamo chiunque con il nostro comportamento, anche chi non percorre sentieri ortodossi. Tutto ci va bene puramente per il quieto vivere. Se noi facciamo osservazioni, se indichiamo alla gente ciò che sbaglia, ecco che automaticamente ci rendiamo antipatici e odiosi. Non assecondiamo i loro vizi. Se non diamo fastidio, sotto sotto affermiamo che il loro comportamento incontra la nostra approvazione. In realtà non è vero, tacciamo semplicemente per il quieto vivere, ovvero per una pace fatua, falsa, pronta ad esplodere. È questo che fa affermare a Gesù che persino i parenti saranno divisi fra loro, oppure in un altro pezzo che nessun profeta è apprezzato in casa sua e nella propria patria. Ricordiamo che “profeta” non significa predire il futuro, ma parlare per qualcuno, in questo caso Dio. Il nostro comportamento non induce alla riflessione ma semplicemente si adatta alle varie situazioni. Un po' come fa il camaleonte: si mimetizza a seconda dell'ambiente in cui sta per essere lasciato in pace. Questa pace, però, è puramente egoista perché ha come obbiettivo lo stare bene personale. Un vero atteggiamento da cristiano porta a reazioni violente. Anche a Gesù è accaduto. Per amore della Verità è morto in croce. Ecco spiegata l'affermazione di Gesù: “non sono venuto a portare la pace”. Egli vuole persone che si compromettano per la fede, che sappiano mettere in gioco il proprio orgoglio, l'amore di se stessi. Per tale motivo ecco san Paolo esultare: “mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle percosse”.... vuol dire che sono un cristiano tutto d'un pezzo che per amor di Cristo, so donare tutto, persino la stima che hanno gli altri su di me.
Le risposte sono semplici. Se parlano tutti bene di noi vuol dire che noi assecondiamo chiunque con il nostro comportamento, anche chi non percorre sentieri ortodossi. Tutto ci va bene puramente per il quieto vivere. Se noi facciamo osservazioni, se indichiamo alla gente ciò che sbaglia, ecco che automaticamente ci rendiamo antipatici e odiosi. Non assecondiamo i loro vizi. Se non diamo fastidio, sotto sotto affermiamo che il loro comportamento incontra la nostra approvazione. In realtà non è vero, tacciamo semplicemente per il quieto vivere, ovvero per una pace fatua, falsa, pronta ad esplodere. È questo che fa affermare a Gesù che persino i parenti saranno divisi fra loro, oppure in un altro pezzo che nessun profeta è apprezzato in casa sua e nella propria patria. Ricordiamo che “profeta” non significa predire il futuro, ma parlare per qualcuno, in questo caso Dio. Il nostro comportamento non induce alla riflessione ma semplicemente si adatta alle varie situazioni. Un po' come fa il camaleonte: si mimetizza a seconda dell'ambiente in cui sta per essere lasciato in pace. Questa pace, però, è puramente egoista perché ha come obbiettivo lo stare bene personale. Un vero atteggiamento da cristiano porta a reazioni violente. Anche a Gesù è accaduto. Per amore della Verità è morto in croce. Ecco spiegata l'affermazione di Gesù: “non sono venuto a portare la pace”. Egli vuole persone che si compromettano per la fede, che sappiano mettere in gioco il proprio orgoglio, l'amore di se stessi. Per tale motivo ecco san Paolo esultare: “mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle percosse”.... vuol dire che sono un cristiano tutto d'un pezzo che per amor di Cristo, so donare tutto, persino la stima che hanno gli altri su di me.