Juan Mayorga, uno dei più interessanti drammaturghi di lingua spagnola di questo secolo, ha scritto molte pièce teatrali, rappresentate in tutto il mondo, e vari adattamenti di grandi classici. Dalla sua commedia IL RAGAZZO IN ULTIMA FILA il regista francese François Ozon ha tratto nel 2012 il film NELLA CASA. Ha scritto LA PACE PERPETUA (stesso titolo dell’opera di Kant del 1795) nel 2007, ma l’idea era nata nella sua mente anni prima, quando nell’attentato di Madrid dell’11 marzo 2004 era morto un suo compagno di scuola.
Nato nel 1965, si è laureato nel 1988 in filosofia (con una tesi su Walter Benjamin) e in matematica, e per anni ha insegnato al liceo entrambe le materie. E siccome siamo quello che abbiamo imparato, scrive come se stesse risolvendo un’equazione.
“La matematica è un linguaggio di precisione e anche il linguaggio teatrale deve esserlo: non deve avere un filo di grasso. Il buon matematico è in grado di riassumere un universo di oggetti in una formula e il buon drammaturgo deve rendere l’evoluzione di un personaggio in una sola battuta. Per quanto riguarda la filosofia, sembra l’esatto opposto del teatro, ma i grandi autori sono in grado di dare corpo a un’idea e rendere concreto l’astratto.” (da un’intervista del 2008 su EL PAIS)
Mayorga rifiuta un teatro naturalistico, che oggi non potrebbe più competere con la televisione o il cinema. Il suo testo che ha fatto più rumore, sul tema della pedofilia, è HAMELIN, ispirato alla fiaba dei fratelli Grimm. Protagonista del suo ULTIME PAROLE DI FIOCCO DI NEVE è una scimmia, di LA TARTARUGA DI DARWIN una testuggine e di LA PACE PERPETUA quattro cani. “Fin da prima di Esopo gli animali erano usati in letteratura per guardare la nostra vita con prospettiva e straniamento. Qui il meticcio è l’incarnazione di un ragazzo di periferia, cresciuto in strada; il cane creato in laboratorio è l’equivalente dei giovani istruiti nelle scuole d’élite; e il pastore tedesco una versione canina dell’intellettuale self-made.” Solo quest’ultimo, in cui l’autore si riconosce, si pone il dilemma morale verso cui converge il dramma. E’ lecito combattere il terrorismo con le sue stesse armi?
Il 33enne regista Jacopo Gassmann, il più giovane (per ora) di una grande dinastia di teatranti, ha avuto un primo contatto con Juan Mayorga nel 2012, quando ne allestì a Londra NOCTURNAL. Per questa messa in scena di LA PACE PERPETUA ha scelto una grande semplicità: nel grande cubo di plexiglas ideato da Alessandro Chiti i quattro cani, in una sorta di allegoria kafkiana, sono animali parlanti e pensanti ma che mantengono il loro istinto, il loro fiuto e il loro cuore animale. E grazie alla maestria di tutti gli interpreti i riferimenti alla guerra, alla tortura, alla violenza diventano spaventosamente realistici.
Non accade spesso che uno spettacolo obblighi così pressantemente lo spettatore a guardarsi dentro, a riesaminare paure e limiti, ad affrontare la propria coscienza su temi così gravi e urgenti: grazie a tutti per questo campanello d’allarme, anche un pugno nello stomaco ogni tanto è salutare.
LA PACE PERPETUA è al Teatro Elfo-Puccini di Milano fino al 16 febbraio 2014. Tutte le informazioni e i dettagli a questo link: http://www.elfo.org/stagioni/20132014/lapaceperpetua.html