La Padania, chiude il giornale leghista: ma Salvini sa come scannare i suoi polli

Creato il 10 novembre 2014 da Vesuviolive

Il quotidiano La Padania, giornale di partito della Lega Nord, dal prossimo primo dicembre sospenderà le pubblicazioni dopo 18 anni di vita. I giornalisti che vi lavorano andranno in cassa integrazione, mentre già sono cominciate le operazioni di accusa e gli scaricabarile: Matteo Salvini, segretario del partito del Nord, afferma che la colpa della chiusura è di Renzi che ha tolto i finanziamenti ai giornali di partito, i lavoratori de La Padania, invece, se la prendono anche con lo stesso Salvini, colpevole di non destinato parte dei soldi di cui dispone la Lega per far sopravvivere la testata, e nonostante i consensi siano in crescita.

Effettivamente si tratta di un evento molto importante, che conferma la volontà di Matteo Salvini di chiudere formalmente con il passato e allontanare sempre di più il fantasma di Umberto Bossi, dopo l’uscita di scena di quest’ultimo e dei suoi compari, travolti da scandali giudiziari e e dal crollo del base di elettori. Il giornale di partito non è più una pedina strategica, perché Salvini è caccia di voti anche al Sud, dove il consenso si trova inventandosi qualche altra cosa: lì il sogno della Padania libera non funziona, e non funziona più il razzismo verso il Sud. Ecco allora individuati i nuovi nemici, che sono l’Euro e gli stranieri immigrati in Italia, cavalli di battaglia che hanno fatto dimenticare a molti abitanti del Mezzogiorno tutti gli insulti rivolti loro dai leghisti, e dallo stesso Salvini, da parecchi anni. D’altra parte l’italiano ha la memoria corta ed è senza orgoglio, altrimenti non si potrebbero spiegare gli anni al Governo di Silvio Berlusconi e la sua banda, l’indifferenza verso la corruzione della politica e i decenni di potere della Democrazia Cristiana costellati di delitti; quella del meridionale è poi una tragedia nella tragedia, poiché costui non si accorge del risalente ed insistente disegno di affossare il Sud, la colonia interna dello Stato Italiano.

“La Lega non è più quella di prima”, ripetono gli elettori del Sud, ed hanno ragione. La Lega, con i propri anni di esperienza nei meccanismi corrotti dello Stato ha imparato che l’Italia conviene tenerla unita, che la fattoria ha bisogno dei polli e i polli non bisogna trattarli male, altrimenti, quando ti avvicini per acchiapparli e spezzargli il collo, divengono aggressivi – se sei loro amico, al contrario, ti assecondano.


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