La Pantera di Stefano Benni

Creato il 05 agosto 2014 da 19stefano55

Non ho mai letto nulla di Benni , vedevo per casa qualche anno fa il libro “Bar Sport” e non so se è vero, mi ricordo che dicevano che era molto ricco di spunti per sorridere. Qui non ho trovato sorrisi ma un’attenzione a due tipologie di donne. La prima che da il titolo al libro, sembra una particolare donna in carriera, bella ma uomo, più sicura di loro, più virile, scusate l’assurdo. Infatti nessuno poteva vincere al gioco della stecca contro di lei quando, tolti gli occhiali neri il suo sguardo era come ” lame di coltello”, così lo descrive l’autore.

Il narratore è un ragazzo di 15 anni costretto a lavorare in un salone posto quasi sottoterra, dove sono situate le sale dei biliardi. Sale frequentate da una popolazione descritta con ironia e amore del beffardo, tipi alcolizzati in cui il gioco è il loro ultimo fine e anche un possibile guadagno. Lei, la Pantera, vince anche con la Chiquita, donna di una stazza enorme quasi per contrapporla a lei che immaginiamo e dalla copertina e dai disegni fumettistici, presenti nel libro e realizzati da Luca Ralli, disegnatore professionista, donna esile , scattante. Le donne però si rispettano e parlano di amori, amori che solo nell’ultima sfida con l’Inglese assumono toni quasi drammatici. La sfida è in equilibrio, ma lui sente che per lei rappresenta anche altro oltre al gioco. Forse trovatosi a questo bivio magari inaspettato, l’Inglese perderà e forse per non aver saputo reggere ad un possibile suo cambiamento, si ucciderà in albergo.

Stefano Benni definisce il loro comportamento come destino degli Dei quindi con strade difficilmente modificabili. Non immaginavo che il piccolo libro contenesse anche un altro racconto ,più semplice, meno originale come storia, che ci fa tifare per Aixi, una dodicenne vissuta su un litorale, pescatrice, circondata da vecchi pescatori, in un’attualità della fine della pesca in mare per sfruttamento, per uso di bombe, per degrado ambientale. Un padre morente, una capanna, senza soldi per le medicine.

La crisi in formato pescatori per Benni. Il finale è forse scontato anche se offre al lettore una speranza, una scelta perché troppo ha ammirato la forza e l’amore di Aixi per il padre .



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