LA PANTOMIMA DELLA RIVOLUZIONE #papafrancesco #capitalismo #economia

Creato il 30 settembre 2015 da Albertomax @albertomassazza

La supposta e ostentata rivoluzione culturale di Papa Francesco in realtà si muove in senso contrario. Ci fosse stata una rivoluzione all’interno del sistema capitalistico, si potrebbe tranquillamente parlare di restaurazione. Non essendoci stata, si deve parlare di consolidamento perpetuato dietro il cambio di facciata. Capitalismo dal volto umano, si potrebbe dire, ma quel volto affabile e compassionevole mantiene le stesse mandibole robuste e allenate alla spietatezza della tradizione più cinica del capitalismo, ammorbandola ulteriormente col ghigno ipocrita di quel volto. Il Papa che parla di diritti umani e di economia sostenibile nelle cattedrali del potere capitalistico è assolutamente organico a quello stesso potere che i profeti del buonismo vorrebbero minato nelle fondamenta dalla supposta rivoluzione culturale del gesuita argentino. Il potere capitalistico può infatti tranquillamente affermare la propria superiorità su ogni altro sistema mostrandosi garante e perfino supporter della critica interna, espressa per bocca del più moralmente autorevole (sic!) esponente del potere, in tal modo mostrandosi come rispettoso della libertà spirituale e di pensiero . Il potere capitalistico, offrendo il fianco alle pleonastiche invettive del Papa, afferma il suo volterriano essere il migliore dei mondi possibili, ingiusto quanto si vuole, ma pur sempre aperto alla critica più autorevole (e sterile!). Il potere capitalistico, grazie all’avallo critico del Papa, sancisce una volta di più il suo Après de moi le déluge, invitando sfruttati ed oppressi ad accettarlo e a mandar giù il rospo, pena lo sprofondamento negli abissi irrimediabili della inciviltà. Che il sistema capitalistico possa essere migliorato e cambiato senza intaccare i suoi tre pilastri Dio, denaro (non più patria) e famiglia, anzi, facendo partire la supposta rivoluzione proprio da uno di questi pilastri, è un ulteriore sintomo della degenerazione schizofrenica della società dello spettacolo, ultima e definitiva incarnazione del potere del capitale.