La Parigi degli Impressionisti: 6 tappe per un itinerario

Creato il 18 marzo 2016 da Viaggimarilore

Parigi vide nascere il movimento artistico degli Impressionisti. Il dipinto Impression: Soleil Levant di Claude Monet diede il nome a questo movimento, che sul finire dell’ 800 rivoluzionò per sempre il modo di dipingere, in Francia e nel mondo intero.

La cattedrale di Rouen, Claude Monet. Musée d’Orsay

Parigi reca molte testimonianze e anzi celebra in più sedi il movimento Impressionista: tra musei e luoghi della città protagonisti oppure sfondi di dipinti, si può costruire un itinerario piuttosto ricco.
Cominciamo dai Musei.

Parigi ha consacrato alla pittura impressionista ben 3 musei. Il primo, il più grande e noto è il Musée d’Orsay. Nato come stazione dei treni, questo grande e bellissimo edificio, che ha rischiato ad un certo punto della sua storia di essere abbattuto, è stato recuperato con un grandioso restauro e trasformazione in museo, grazie all’opera dell’architetta italiana Gae Aulenti. È nato un museo dedicato all’Ottocento francese: al piano terra i pittori precedenti l’impressionismo e tutto il contesto nel quale gli Impressionisti mossero i loro primi passi, compresa la tela-scandalo di Edouard Manet Olympia.

Il secondo piano è totalmente consacrato all’Impressionismo. Qui tutte le opere più famose, da Dejuner sur l’herbe di Manet al Bal au moulin de la Galette di Renoir dalla La Gare Saint-Lazare ai Papaveri, entrambi di Monet, qui tutte trovano posto. Le ballerine di Degas, le ninfee di Monet, i paesaggi di Sisley e la cattedrale di Rouen di Monet che varia colore a seconda della luce del giorno rempiono gli occhi di meraviglia. Chi ama l’Impressionismo amerà questo museo.

C’è la possibilità di fare biglietto cumulativo Musée d’Orsay e Orangerie. L’Orangerie, all’estremità dei giardini delle Tuileries, nasce appositamente come museo per ospitare il grandioso e visionario progetto delle Ninfee di Monet. Monet, affascinato da questo fiore, dai riflessi sull’acqua, dalla luce che varia in funzione del tempo atmosferico e della luce del giorno, dipinge nella sua vita tantissime ninfee. Ma il suo progetto più grande, che occupa gli ultimi decenni della sua attività, è realizzare un’opera all’interno della quale chi guarda si trovi immerso. Così realizza dei pannelli, per i quali prevede delle sale ovali che possano ospitarli.

Nymphéas, Claude Monet, Orangerie

Le ninfee dell’Orangerie sono pitture di grandi dimensioni concepite apposta per due sale ovali all’interno delle quali davvero il visitatore si trova immerso, indeciso su dove guardare, catturato dai dettagli e da quel tutto indistinto che sono le ninfee, prese al tramonto, al mattino, tra i salici… frutto di un lavoro doppio, di pittura en plein air prima, come da scuola impressionista, e di lavoro in atelier. Se volete avere un’anticipazione della vera e propria immersione nello stagno delle ninfee potete vedere qui la visita virtuale realizzata con Google Art Project. Al piano inferiore l’Orangerie ospita la collezione Walter-Guillaume, raccolta di dipinti di grandissimi nomi (Picasso, Modigliani, Utrillo, Derain) appartenuta al mercante d’arte Paul Guillaume.

Una delle sale ovali che ospitano Nymphéas di Claude Monet

Il terzo museo dell’Impressionismo è il Museo Marmottan, altresì detto museo Monet, anche se in realtà ospita dipinti di altri pittori impressionisti. Questo museo ospita, tra gli altri, il dipinto Impression: Soleil levant che ha dato il nome al movimento. Rimane un po’ fuori dal centro, ma ugualmente ben collegato con la metropolitana (stazione La Muette, linea 9).
Fin qui i musei. Ma Parigi ha offerto grandi sfondi alle opere dei pittori impressionisti.

Ancora oggi i pittori dipingono in Place du Tertre, cuore di Montmartre

Montmartre, innanzitutto: il quartiere degli artisti per eccellenza ancora oggi è il luogo privilegiato per l’espressione artistica. Qui si trovavano i pittori impressionisti e qui si trova ancora il Moulin à la Galette presso il quale si svolse il vivace Ballo dipinto da Auguste Renoir. Oggi è integrato in un ristorante, ma la sua struttura in legno domina il piccolo incrocio nel quale si trova, a pochi passi da Place du Tertre e dal Musée de Montmartre, dedicato alla storia del quartiere e che fu per qualche tempo l’abitazione di Renoir e di Utrillo.

Bal au moulin de La Galette, Auguste Renoir, Musée d’Orsay

Un altro luogo dipinto dagli Impressionisti è la Gare Saint-Lazare: una grande stazione ferroviaria che mantiene la sua struttura in ferro che tanto colpì Monet: facilmente raggiungibile in metropolitana, è ancora oggi uno snodo ferroviario importante della città. Da qui, tra l’altro, partirà a breve il Treno degli Impressionisti, una bella iniziativa che porta fuori Parigi sui luoghi prediletti dai pittori Impressionisti: Vernon-Giverny, oppure Rouen e Le Havre.
Le ballerine di Degas si esibivano invece sul palco dell’Opera Garnier: il teatro dell’Opera di Parigi è un monumentale edificio realizzato proprio negli anni in cui l’Impressionismo si imponeva nel panorama mondiale dell’arte. Lo si può visitare anche al di fuori degli spettacoli teatrali, per respirare tutta l’atmosfera sospesa che Degas ci ha trasmesso nelle sue opere.

Personalmente mi piace molto l’idea di poter vedere con i miei occhi oggi un luogo che è stato immortalato dai pittori di un tempo: andare a cercare e poi trovarmi davanti il Moulin de la Galette mi ha molto emozionato, e anche se nel dipinto di Renoir il mulino non è neanche minimamente accennato, se non nel titolo, ugualmente mi è parso di trovarmi in un luogo importante che, per un verso o per l’altro, un giorno di un secolo e mezzo fa ha ispirato un grande pittore. Sì, emozionante.


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