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La parola ai numeri: i’inguaribile ottimismo dei gufi dell’Ocse, e la "manovra-sòla" del venditore di pentole

Creato il 16 ottobre 2014 da Tafanus

Esemplare questo articoletto de "lavoce.info", che dimostra per acta come questi soloni superpagati dell'OCSE siano bravissimi nel prevedere il "già accaduto" (Fonte: lavoce.info)

Lavoce
Nelle stime diffuse nell’Interim Report di settembre del suo Economic Outlook, l’Ocse vede il Pil dell’Italia in calo dello 0,4 per cento per il 2014 e quasi piatto per il 2015. E’ un netto calo rispetto alle stime diffuse in precedenza. Solo 9 mesi fa nel dicembre 2013 si stimava una crescita 2014 pari allo 0,5 per cento e un robusto +1,4 per cento per il 2015. La revisione al ribasso ha i suoi motivi: in sostanza, tiene conto dell’andamento dei primi due trimestri del 2014. Alla luce di quanto già avvenuto, se ci fosse crescita zero negli ultimi trimestri del 2014, la variazione del Pil sarebbe del -0.3 per cento. In più il terzo trimestre potrebbe avere anch’esso il segno negativo a seguito della crisi in Ucraina.
L’Ocse non è nuovo a revisioni al ribasso nelle sue previsioni nel corso dell’anno. Come si vede dalla tabella e dal grafico qui sotto, ciò era già avvenuto nel 2012 e nel 2013. Sulla base dell’esperienza passata e dei dati attuali, gli economisti dell’Ocse più che gufi appaiono inguaribili ottimisti.

Ocse-1

Ocse-2

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...e non è colpa né della Grecia, né del "baion"...

Attenzione! la nuova crisi greca capita a fagiolo, o se volete come il cacio sui maccheroni, per distrarre l'attenzione dei media dalle negatività "tutte e solo" italiane. La crisi greca colpirà innanzitutto i detentori di titoli di stato greci, e il sistema bancario italiano non è certamente fra i più impelagati nel debito greco. Sembra invece (mi dice il mio notaio) che l borse ieri sono crollate in tutta Europa in misura uguale, la in Italia la misura è stata più uguale che altrove: Ftse Mib -4,4%, il peggior dato europeo Grecia esclusa.

In un giorno, l'Italia ha bruciato i guadagni di borsa di tutto l'anno. E' crollata più della Spagna, e più della Germania, che è il paese maggior creditore della Grecia. Oggi tutti si aspettavano il "rimbalzo", e invece al crollo di ieri del 4,4% di ieri, si aggiunge il crollo di oggi del 2,5%. Fatti i conticini??? In due giorni la borsa italiana ha bruciato 31 miliardi di euro, pari all'87% della "manovra" di Renzi, di cui parleremo ampiamente più avanti, man mano che Renzi metterà qualcosa di leggibile sotto i titoletti delle slides.

E veniamo ad un altro elemento preoccupante, sia per i suoi riflessi sul bilancio dello stato, sia come indice del fatto che che la Grecia è un problema, ma la Grecia scoperchia impietosamente, attraverso il famigerato "spread", il fatto che sui dati italiani si innescano sia le preoccupazioni diffuse in tutti i paesi europei, sia un "differenziale di giudizio" - in peggio - che è tutto sulle spalle del dannoso renzismo. Se il ciclone che ha colpito ieri e oggi i mercati azionari e finanziari europei a causa del presunto, nuovo default della Grecia, il paese che avrebbe dovuto pagare maggiormente pegno è la Germania. E dato che lo spread italiano è misurato tipicamente in rapporto ai bund decenmnali tedeschi, lo spread dei titoli italiani rispetto a quelli tedeschi avrebbe dovuto compiere un balzo all'ingiù.

Invece (quando si dice la combinazione) si da il caso che la crisi greca - che dopvrebbe devastare la Germania, fra crescere lo spread italiano! Misteri della finanza internazionale. Ma oltre alla nuova crisi greca cosa c'è stato di peculiare, che ha reso l'Italia di nuovo IL paese da attaccare? Surprise! C'è stata la rivoluzionaria finanziaria renzina. Tanto rivoluzionaria che tutta Europa l'ha applaudita coi mortaretti (a Roma, che è risaputamente città povera e burina, invece dei mortaretti hanno usato "...li mortacci"...)

Lo spread italiano festeggia la finanziaria

Spread-20141016

Spread a 24 ore


Spread-un-mese

Spread a un mese

Ma ci sono altre cose che certamente Renzi, con le slides, ci spiegherà: come si vede dal grafico , lo spread quattro settimana fa - quando la Grecia non era nel campo visivo, e il mondo aspettava con ansia crescente la Finanziaria dei Miracoli, lo spread aveva toccato, il 19 settembre, quota 133. Adesso, dopo la finanziaria dei miracoli, siamo a quota 204 (addì 16 Ottobre 2014, ora italiana 12:14).

Mi dice il notaio che un aumento dello spread di 71 punti-base, applicato ad una montagna di debito da 2200 miliardi di euri, comporta un maggior costo per il servizio del debito, tendenzialmente, di 18 miliardi di euri.

Allora rifacciamo i calcoletti: della epocale manovra di 36 miliardi:

  • 10 riguardano la ripetizione della "marchetta 80 euro", quindi non possiamo contarla due volte. E' roba che già c'era (purtroppo) nella finanziaria 2014;
  • 11 miliardi di manovra sono "finanziati in deficit" (che è un modo da venditori di pentole per dire che NON sono finanziati);
  • 18 miliardi sono già svaniti per l'aumento dello spread da 133 punti di quattro settimane fa, a 204 punti di oggi.

Simao, solo con queste tre voci, OLTRE il totale della Finanziaria dei Miracoli da 35 miliardi. Renzi, lei dovrebbe "risciacquare i panni" non già nell'Arno che costeggia Frignano, ma nelle non limpidissime acque del Golfo di Napoli, dove però ribolle tanta saggezza popolare...

"... Renzì... accà nisciuno è fesso..."

Tafanus

2909/0630/1300


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