L'idea è quella di capire dalla loro viva voce quanto il mondo dei nuovi media e dei social network, stia cambiando, evolvendo o trasformando le logiche del marketing, per ogni azienda che utilizzi la comunicazione online/offline
per fare business.
Ad aprire le danze è Lorenza Somogyi Bianchi, la Responsabile dell'Ufficio Stampa e PR di Studio Alfa, un'agenzia che si occupa di promozione e comunicazione nell'ambito di progetti di cultura e spettacolo. Un ufficio stampa e management che progettano il prodotto culturale con un occhio al marketing.
R: Ciao Lorenza, abbiamo visto nel vostro sito www.alfaprom.com un interesse crescente verso la comunicazione digitale e web, come utilizzate il mondo dei Social nella vostra attività?
LS: Il mondo della comunicazione stampa sta radicalmente cambiando, innanzi tutto perché la crisi dei mercati sta generando una vera e propria moria di testate cartacee. Quelle rimaste sono alla frenetica ricerca della notizia già nota, quella per i più abbastanza commerciale da attirare i lettori e da andare incontro alle aspettative degli investitori pubblicitari. Come a dire: stanno diventando impermeabili alle novità. Se a questo si aggiunge la fortuna dell'universo del digitale e del web, ne va da sé che una figura professionale come la mia è costretta ad una revisione generale del proprio imposto. E a coniugare un approccio tradizionale ad uno virale.
R: Le nuove figure professionali (Social media Manager, Content manager ecc. ) sono per voi un fenomeno passeggero o avranno sempre più posto nel mondo della comunicazione?Avete delle figure simili nella vostra azienda?
LS: Una domanda quanto mai azzeccata: il nostro è uno studio professionale impegnato nei settori della cultura e dello spettacolo. Con alcune varianti, ma in generale questi sono i settori di interesse e di specializzazione. In pratica: siamo pochi, pochissimi. Ma studiamo molto. Esattamente in questi mesi stiamo lavorando ad un'idea di "nuove forme di comunicazione nell'era del digitale" pensata proprio per i nostri clienti di riferimento. Come a dire: in uno studio professionale è diventato imprescindibile che il titolare possa avere in mente e comunicare ai propri collaboratori (che molto spesso sono giovani, giovanissimi o stagisti in rotazione) un unico protocollo che contempli tutte queste figure: da quella del social media manager a quella del content manager.
R: Vi occupate di eventi culturali e musicali, come pensi che sia cambiato il modo di relazionarsi con i fruitori di questo tipo di eventi negli ultimi anni, dopo il boom dei Social?
LS: Ahimè è spesso e volentieri diventato un modo più sommario, veloce, superficiale. La ragione, credo, non è solo dovuta ai social, ma alla velocità di questa nostra vita. Unita ad una generale superficialità. Se a questo si aggiunge il conformismo che è proprio del mondo globalizzato, ma specifico anche di questa nostra Italia, il quadro è completo. Da parte nostra cerchiamo di arrivare ai nostri interlocutori coniugando una comunicazione di massa e generalista con una diretta, personalizzata. Se necessario anche contattando le persone una per una. Questa in fondo è la maggiore novità apportata proprio dai social: stiamo tornando alla piazza, alle conversazioni da "cummare", con tutta la velleitarietà che può avere una comunicazione di questo tipo. Capitano poi, sempre più rare, occasioni di approfondimento e allora si riscopre un fatto prezioso: che la gente risponde favorevolmente, perché in fondo in fondo, forse, il popolo è meno "bue" di quanto pensiamo.
R: Siete presenti in diverse parti del mondo, abbiamo visto che spesso l'Italia rappresenta il fanalino di coda nella comunicazione digitale, lo si riscontra anche nel mondo musicale (ad esempio il tardo avvento di strumenti come Spotify). In confronto all'estero, adottate tecniche di comunicazione diverse?
LS: Purtroppo ad oggi le strategie di comunicazione con l'estero sono ancora condizionate fortemente dai pregiudizi che il Mondo, fuori dall'Italia, ha nei confronti della comunicazione che viene dallo Stivale. Non in quanto Italia, ma in quanto non inglese o francese o altro. Forse la Spagna, ad oggi, è la più recettiva, meno piena di pregiudizi. Quindi con l'estero, in realtà, ci muoviamo (un esempio per tutti quello del prodotto discografico) ancora per contatti stampa diretti, secondo le tecniche più antiche.
R: Quali sono i riscontri della clientela rispetto all'utilizzo da parte vostra dei Social? È aumentata la soddisfazione o ci sono effetti collaterali imprevisti?
LS: In realtà la scommessa di un nuovo metodo di comunicazione è estremamente stimolante, lo confesso. Purtroppo è più difficile spiegare ai clienti il lavoro fatto e rendicontarlo. Ancora è difficile avere riscontri misurabili del lavoro fatto. Soprattutto nel campo delle realtà emergenti che richiedono un maggior lavoro, ma portano a numeri più bassi.
Ringraziamo tanto Lorenza Somogyi Bianchi per la disponibilità e vi invitiamo a scriverci se aveste altre domande per lei o per le nostre prossime interviste!
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We start this week with a new section: the interviews with professionals in communication and marketing. Those who are interviewing at the same time experts, but especially the people behind businesses and projects of some importance, people with whom we had the pleasure to work, collaborate, interact and create.
The idea is to understand from their hands how the world of new media and social networks is changing, evolving and transforming the logic of marketing for any company that uses the communication online / offline to do business.
We start interviewing Lorenza Somogyi Bianchi, the Head of Press and PR Studio Alfa, an agency that deals with promotion and communication in projects about culture and entertainment. A press office and management with an eye on marketing.
R: Hello Lorenza, we have seen in your site www.alfaprom.com a growing interest in digital communication and web, how do you used in the world of Social your business?
LS: The world of the press release is radically changing, primarily because the market crisis is generating a real die-off in print. The ones left are the frantic search of the news that had already been for most commercial enough to attract readers and to meet the expectations of advertisers. How to say are becoming impervious to new ideas. If you add to this the luck of the universe of digital and the web, it goes without saying that a professional like mine is forced to a general review of their imposed. And to combine a traditional approach to a viral infection.
R: The new professionals (Social Media Manager, Content manager etc..) Are for you or a passing phenomenon will increasingly place in the world of communication?
Do you have any similar figures in your business?
LS: A question very apt: Our is a professional firm engaged in the fields of culture and entertainment. With some variations, but in general these are areas of interest and specialization. In practice, we are very, very few. But we study a lot. Exactly in these months we are working on an idea of "new forms of communication in the digital age" is specially designed for our customers reference. How to say in a professional studio has become imperative that the holder may have in mind and communicate to their employees (which very often are young, or young interns in rotation) a single protocol covering all these figures: that of social media manager than the content manager.
R: Do you deal with cultural and musical events, how do you think has changed the way we relate with the users of this type of events in recent years, after the boom of Social?
LS: Alas has often become a way more summary, fast, superficial. The reason, I think, is not only due to social, but the speed of this life of ours. Combined with a general superficiality. If you add to this the conformism that is just the globalized world, but also in our own specific Italy, the picture is complete. We try to get to our partners by combining a mass communication and generalist with a direct, personalized. If necessary also contacting people one by one. This is basically the major changes introduced by their social: we are returning to the square, the conversation from "cummare", with all the velleitarietà that can have a communication of this kind. Captain then, more and more rare, opportunities for study and then we rediscover a fact valuable that people respond favorably, because deep down, perhaps, the people are less "ox" than we think.
R: You are present in different parts of the world, we have seen that often Italy is bringing up the rear in digital communication, is also found in the musical world (such as the late advent of tools such as Spotify). In comparison abroad, adopted different communication techniques?
LS: Unfortunately, to date communication strategies with foreign countries are still heavily influenced by the prejudices that the world outside of Italy, has attitude towards communication that comes from the boot. Not as Italy, but as non-English or French or whatever. Perhaps Spain, to date, is the most receptive, less prejudiced. So with foreign countries, in reality, we move (an example for all the product record) again to print direct contact, according to the most ancient techniques.
R: What is the feedback from the customers with respect to your use of Social? It increased the satisfaction or there are unexpected side effects?
LS: Actually the challenge of a new method of communication is extremely challenging, I confess. Unfortunately, it is more difficult to explain to customers the job done and rendicontarlo. It is still difficult to have measurable evidence of the work done. Especially in the field of emerging realities that require more work, but lead to lower numbers.
Thanks so much Lorenza Somogyi Bianchi to availability and we invite you to write to us if you have other questions for her or for our upcoming interviews!
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