Dopo ben otto mesi dal matrimonio, i suddetti sposi hanno deciso che i tempi erano maturi per usare uno dei due cofanetti. Il secondo, destinato a viaggi fuori dal territorio nazionale, è stato procrastinato alla stagione autunnale; Praga sembrerebbe una meta papabile per quest’ultimo.
Lo scorso week-end, i nostri eroi trovandosi anche a cavallo del loro terzo anno di fidanzamento hanno deciso di portar le loro stanche e slavate membra verso quel paradiso d’oltremare che è Ischia.
I prodi partivano carichi di speranze e aspettative alla volta della lussureggiante isola, lasciandosi alle spalle la capitale così troppo caotica e carica di ricordi quanto più deprimenti possibili, poiché legati al tedio del lavoro nel periodo estivo.
Tutto sembrava andare bene sennonché Bussola in viaggio iniziò ad accusare qualche leggero problema intestinale, dovuto a qualche forma bislacca e sovversiva di influenza virale. Bussola vomitò la prima volta all’autogril nei pressi di Napoli, la seconda volta sul traghetto per Ischia, la terza volta nella stanza da albergo, ma qui anche una quarta, una quinta, una sesta, una ventesima, una centesima, un’ infinitesima volta.
Bussola passò il primo giorno in terra Ischitana in un rapporto intimo e lussurioso con il gabinetto della sua stanza d’albergo. Fab alle tre di notte, arso da una dilagante gelosia, decise di porre fine a questo nascente e incestuoso sentimento amoroso tra i due giovani amanti, e di trascinare sua moglie all’ospedale contro la sua stessa volontà.
I due eroi si presentarono alla porta d’ospedale nel cuore della notte, ma l’infermiere tardò qualche minuto a venir ad aprire la grande vetrata, forse perché data la tranquillità della giornata lavorativa ne aveva approfittato per schiacciare un pisolino. Bussola ritenne opportuno quindi richiamare l’attenzione dell’urgenza del suo caso vomitando così in quella silenziosa anticamera d’ospedale davanti agli occhi attoniti di tutti , in primis del malcapitato infermiere.
Bussola a malfatto compiuto si ritrovò lì costernata come fosse nuda davanti alla folla di un concerto di Madonna. Avrebbe tanto preferito che il Vesuvio eruttasse velocemente e nascondesse le prove della sua onta, magari risucchiando anche lei stessa in posti più tranquilli.
Ad ogni modo alle 4 della mattina gli eroi sono rientrati in albergo con 15 euro in meno una chiappa bucata, una fiala in corpo di plasil e una ricetta con degli integratori vitaminici in bella vista. L’insieme di tutte queste cose si rilevò comunque una combinazione azzeccata e il mattino seguente Bussola ritornò in formissima si presentò alla sala ristorante dell’albergo per colazione e buttò giù senza neanche deglutire l’intero buffet, un cameriere ischitano, e una donna delle pulizie polacca.