Quasi 8 anni fa ho aperto la Partita Iva, unico modo per continuare a lavoricchiare essendo, l’ho appreso poi, uno dei tanti operatori della conoscenza che non vuol dire un granchè per le miriadi di pmi o associazioni datoriali locali. Lessi d’un fiato il manuale sui costi, prezzi, il valore di un commercialista, il peso del fisco; c’era anche entusiasmo con la creazione , in una fase successiva, di un biglietto da visita dove inserii questo blog quando cominciai a studiare l’agric. sociale et similaria.
Essendo quasi 1 anno che non lavoro più il commercialista (lo chiamo così ma è un semplice impiegato) mi ha detto che non può esserci una P. IVA che non ha fatture, insospettisce e quindi la finanza viene a controllare.
Oltre al danno pure la beffa, sarei un b……irbante! Così anche se dentro di me ormai mi sentivo fuori dal contesto economico, l’atto di chiudere la p. IVA mi comporta comunque un’agitazione, è anch’esso un cambiamento.
Mi aspetta a fine anno il primo colloquio con il centro per il dis..impiego. Una chiacchierata, moduli, un nome, un software, un impiegato probabilmente in fascia protetta , almeno quello è giusto, e un ritorno a casa.
Una prova del mio nuovo essere sarà nei convegni (il posto ideale per gli operatori della conoscenza!!) al posto di libero professionista scriverò libero anche se schiavo di questa strana società.
Prima e dopo la cura! So spartano!!