La pasquetta 2010

Da The_one

Ma quanto siamo stati bene! Davvero. Giornata passata davvero bene nono stante il meteo abbia provato a metterci lo zampino in tutti i modi.

Visto per l’appunto che le nuvole erano minacciose un po ovunque abbiamo scelto di andare dove si vedeva che le stesse erano ben più diradate ed il cielo molto più terso.

Così, partiti dal luogo dell’appuntamento a Torrimpietra ci siamo diretti sulla via Aurelia e siccome il traffico era quello classico del lunedì di pasquetta ho deciso , così, all’improvviso, di deviare per una strada che si chiama via di Ceri.

Questa strada porta a Ceri, ed è bellissima. Passa attraverso la campagna al confine sud della Tuscia e si sviluppa lungo le salite e le discese naturali create dalle colline circostanti.

Le nostre due BMW GS sono state compagne ideali in quel panorama e quelle strade; pareva, a tratti, di essere in quel documentario inglese di Long Way Down http://www.longwaydown.com/,… bellissimo!!!!

La campagna e le pinete nei dintorni era piena i avventurosi che cercavano, come noi, di godersi la giornata. La giornata non troppo freschina e a tratti soleggiata era veramente suggestiva, con quelle nuvole di mille colori tra il grigio, il bianco, ed il blu mare che si stagliavano sul verde della campagna.

Siamo arrivati a Bracciano, e poi verso Tolfa, passando per Manziana. Finalmente la strada che porta a Tolfa era libera da quegli idioti che puntualmente in contromano, in curva ogni domenica attentano la vita di chiunque si avventuri in direzione di Tolfa.

Ce la siamo goduta sino in fondo, eravamo solo noi e anche di traffico locale ve ne era ben poco. Tolfa aveva un non so che di magico, indubbiamente il panorama primaverile e le nuvole di tipo autunnale rendevano molto particolare la vista generale e l’ultimo tratto di strada che si arrampica in salita pareva essere una scalata.

Inutile dire che anche in questo frangente nessuna moto poteva essere più all’altezza delle nostre GS, si sono arrampicate con grande disinvoltura e per quanto mi riguarda ho tolto la sesta solo in dirittura del primo tornante.

Il paesino sembrava addormentato, ma pare incredibile come girata la curva a destra che immette nel viale principale di Tolfa vi fosse più densità di macchine che a viale Marconi a Roma. Traffico paralizzato, impossibile passare ma procedendo trai varchi lasciati dai nostri “amici” automobilisti siamo riusciti a lasciarci alle spalle il caos e la piazzetta centrale.

Di lì abbiam scelto di procedere verso l’altro estremo del monte, scollinando ancora una volta in direzione della frazione “La Bianca”. L’appetito già alle porte da tempo imponeva la ricerca di un luogo dove pranzare e così l’idea di un agriturismo ci è balenata alla mente in modo naturale.

Non avendo prenotato e con il timore, lecito, di non trovare nulla a disposizione visto la tipologia di giornata dove si sa è molto difficile rimanere a bocca asciutta, ci siamo lasciati guidare dalla fortuna e da un cartello che suggeriva un agriristoro.

Ancora una volta, una strada in discesa per i boschi dimostra che la GS è davvero la moto totale. Sterrato, buche, avvallamenti, ghiaia non hanno rappresentato un problema ed è stato anche divertente metterci un po alla prova in un timido fuoristrada in terreno reso ulteriormente difficile dalle piogge degli scorsi giorni.

Di certo, con le nostre precedenti moto, delle sportive, sarebbe stato impossibile proseguire. Passando per via della Repubblica che da Tolfa porta al La Bianca siamo scesi per questa strada che si chiama via Edificio del Ferro al termine della quale abbiamo trovato l’agoniato agriristoro.

Purtroppo, il gestore del locale, sopra nominato “trentavizi” ci ha comunicato che il locale era pieno ma che da un suo amico, tale Serfino, proprio a paese avremmo potuto tentare di trovare accoglienza.

Non tutti i mali vengono per nuocere, infatti, come sempre penso che le cose non accadono per caso, il suggerimento è stato quanto meno azzeccato.

Risaliti per la strada “fuoristrada”, rivissuto il divertimento di ripercorrere il tragitto in senso inverso, con le moto che a tratti scodavano negli avvallamenti senza però perdere equilibrio e stabilità, siamo tornati sulla provinciale e di lì verso La Bianca, come già detto, frazione di Tolfa.

Il ristorante da Serafino, ad un primo sguardo non sembra essere un gran che, piccolo, ma accogliente, pare essere poco più di una trattoria ed invece si è dimostrata una sorpresa graditissima.

Come ci avevano suggerito si è mangiato benissimo, antipasti molto generosi per varietà e quantità hanno dato il via al nostro pranzo di pasquetta e satolli non abbiamo avuto il coraggio di ordinare i primi che pur sembravano essere stuzzicanti.

I secondi non hanno fatto altro che confermare che il suggerimento di “trentavizi” è stato più che onesto e sincero. Meritevoli di ogni plauso e anche ben oltre per gusto e genuinità. Ottimo davvero, mangiato benissimo.

Dolce e caffè ed il conto hanno posto fine nel modo più piacevole.

42 Euro in tre! Assolutamente incredibile e Serafino sarà ricordato nelle nostre prossime gite come un punto di riferimento da non perdere di vista!