All’interno di questo evento che fa capo alla FOODWEEK, ci siamo ritrovati coinvolti anche noi de Il Bicchiere Di_verso insieme ai grandi ospiti, protagonisti e appassionati del fumo di Amazon Cigars & Tobacco.
Come scritto precedentemente, la prima giornata ci aveva lasciati di stucco, per le presenze, i curiosi, gli aficionados e i blend sperimentali da RYO (rolling you own) e da pipa offerti. Perché oltre alla mano attenta e sapiente di Ferdinando Buonocore, Master Cigair, che in Perù, a Tarapoto, gestisce la manifattura dei sigari (di cui per le due giornate abbiamo assaggiato Il Masaniello, Il De Amicis, l’Arabesque, L’Italiano e il Nerone), avevamo anche l’occhio attento di Vincenzo De Gregorio, Master Blender, rinomato per la sua eccellente conoscenza del tabacco.
Invece, con stupore di tutti, la seconda domenica è stata caratterizzata da un afflusso doppio di amanti del fumare e soprattutto da una famelica voglia di stare insieme, pur non conoscendosi il più delle volte. Appassionati arrivati a ogni ora, anche stavolta di varie “nazionalità” professionali e personali, dallo chef del famoso ristorante indiano Shambala, al direttore di Class insieme al collega condirettore di Panorama Economy, dal nostro Angelo Fassi, che ha presenziato per una bella carica di pipa, all’avvocato e scrittore (ha pubblicato 13 Giorni per la Castelvecchi Editore) Guido Jucci, da Max della Tabaccheria Noli di Milano al divertentissimo appassionato Antonio Pirelli fino a designer, artisti, curiosi e addirittura ex fumatori, affascinati dalla storia della Amazon e dalla fattura dei suoi sigari, che si sono presi una bella pausa domenicale dal rumore di “fuori”.
Ne sono uscite fuori considerazioni interessanti sulla ghettizzazione sempre più prepotente degli smokers italiani e nel mondo, altre sulle donne che amano il sigaro (e in questi due appuntamenti ne abbiamo avute e sedotte grazie al De Amicis, al Masaniello e a sorpresa all’Arabesque), sulle differenze di manifatture di tabacco nostrane ed estere e sull’accensione e la cura che i diversi manufatti richiedono,
Ci sono state piccole sfide con i tabagisti più che convinti che non volevano provare una sigaretta 100% naturale e che poi una volta fumata hanno messo via il pacchetto comprato dal tabaccaio, ospiti stranieri, come una signora Olandese che ha tessuto lodi infinite sul blend da classico rollaggio con cartine, lei che “Da 40 anni fuma solo così”.
A questo aggiungete i vini e le delizie in degustazione nell’atrio, nel “borgo”, con gli ottimi formaggi di Cusio, i vini dei nostri amici Pacelli, quelli dell’Azienda Carlotta e Rivarola e le colorate pietanze di COLORIBO, insieme alle belle scatole (nelle foto ne vedete una con Nuvolari, che abbiamo acquistato con grande piacere) di Mantovani. Una giornata
Spaesati, oggi ci ritroviamo a tirare le somme. Ma che somme? Come si possono tirare le somme di un amore smodatoper il tabacco, per il proprio prodotto che deve avere degli standard qualitativi molto alti? Ferdinando Buonocore ha la costanza stoica di seguire tutta la fase di elaborazione del sigaro, una fase totalmente a mano, con una passione così coinvolgente da lasciare senza fiato. Come lascia senza parole la vita di Vincenzo De Gregorio, che brucia di quotidianità a base di pane e tabacco con cui si alimenta come una pipa mai spenta.
Buona scelta
IBD