La passione per il mondo non li fermerà

Creato il 05 febbraio 2016 da Barcampsolbiateolona
"Nessun pericolo può fermare questi giovani, i nostri figli, dal conoscere il mondo, viverci, imparare le lingue, soddisfare una curiosità vorace della quale dobbiamo essere orgogliosi, non spaventati, noi genitori..." (U. Tramballi - ilSole24ore)

Siamo sempre più numerosi noi, genitori di tanti Valeria Solesin e Giulio Regeni. Ed è un bene per l'Italia, anche se a volte, molto raramente, qualcuno dei nostri ragazzi non torna più a casa. Giulio aveva deciso di andare in un luogo più pericoloso, anche se nulla al Cairo giustificava una fine così. Valeria era solo a Parigi, un'ora d'aereo da casa, difficile immaginare una città più europea. Il primo stava andando a incontrare amici, la seconda a sentire musica con amici al Bataclan...
Ma non è questo il punto. Nessun luogo è pericoloso e tutti lo sono, ormai. Ma nessun pericolo può fermare questi giovani, i nostri figli, dal conoscere il mondo, viverci, imparare le lingue, soddisfare una curiosità vorace della quale dobbiamo essere orgogliosi, non spaventati, noi genitori. Ci sono ragazzi che non sono interessati a nulla e ragazzi, i nostri, che vogliono sapere tutto; che coltivano ancora la prerogativa più bella di un giovane: la passione...
Vancouver, Londra, Parigi, Cairo, Città del Capo, Dacca, Buenos Aires, Nairobi, Shanghai. Come Valeria e Giulio, i nostri ragazzi non partono più per necessità - anche se molti cercano lavoro - ma per curiosità. Non fuggono, se ne vanno da casa per scelta, per saperne di più, per essere migliori. Qualcuno ha cercato una definizione: «Generazione Erasmus», ama chiamarli Matteo Renzi. È una buona sintesi perché quel programma inizialmente solo europeo è stato il motore di avviamento di questo processo di globalizzazione reale. 
Ma ormai è molto di più. È aver chiarito a se stessi che non c'è luogo migliore di quello in cui sei nato e cresciuto, ma che non sei nato solo per capire questo...
Non sempre è facile
Tutti noi genitori ci auguriamo che i figli prima o poi tornino: non tanto a casa in senso stretto, quanto in Italia, a rendere migliore con la loro esperienza questo Paese. Lungo il loro cammino, Valeria e Giulio hanno incontrato chi glielo ha impedito. La cosa peggiore che potremmo fare nel rispetto del loro sacrificio e della loro memoria, sarebbe pensare che il mondo è un luogo pericoloso. Lo è, in effetti. Ma non abbastanza per fermare i nostri figli.
L' articolo completo lo trovate qui
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