Chiudete gli occhi e immaginate un cielo blu.Senza concessioni,senza veli,senza sbavature.
Impavido e orgoglioso.
Blu.
Blu come il mare nel quale si perde e si fonde.
Un lembo di terra davanti.
Tu sei ancora nel "continente" e ti accorgi che al di là c'è qualcosa di diverso che ti aspetta.
Arrivi,scendi dal traghetto,ti guardi intorno e vedi un gesto comune.
Tutti tirano giù i finestrini delle auto e respirano a pieni polmoni con l'aria soddisfatta e consapevole:
"Siamo a casa".
E comincia il viaggio.Un viaggio fatto di musica,profumi,odori.
A volte non ce la fai a sostenere la luce.Ti viene da chiudere gli occhi.Perchè è forte,è viva.E tu non ci sei abituata.
Quando pensi di esserti assuefatta al paesaggio ecco che arriva quello che non ti aspetti.
All'improvviso te la trovi davanti.Imponente,maestosa con il suo perenne sbuffo di fumo.Lo sapevi che era immensa,ma non cosi.Ti prende,ti avvolge.Immagini schiere di Polifemo intenti a scagliare rocce contro astuti Nessuno.E' lei l'Etna.
Rimango senza parole.Mi sento piccola.E mi rendo conto che non sarà un viaggio come gli altri.Io ,abituata,al freddo ,ai colori nordici,agli inverni fatti di spezie,neve e alle estati tipiche della Mitteleuropa..estati che non fai in tempo ad afferrare che già sono scappate...estati dove ad agosto tiri fuori il golfino perchè fa freddo...
Qui fa caldo.Quel caldo secco che ti accarezza la pelle e che ti fa vedere l'orizzonte tremolante.Un orizzonte che a volte perdi perchè perdi la cognizione di dove sei.A volte in Africa,a volte in Grecia,a volte immersa in atmosfere arabe o normanne.
Perchè la Sicilia è tutto questo e molto di più.E' il sorriso sincero delle persone,le loro case aperte.Sono tutti i miei affetti,i più cari.E' il mio compagno,la sua famiglia,i miei amici più cari.
E' il bar dove mangio l'iris bianco che adoro..è la granita caffè e mandorla che ancora non riesco a mangiare con la brioche (retaggi da continentale ^_^).
E' il fico d'India succoso,è il branco di pesci che nuota con te in un mare primitivo.
E' la sabbia che sa di Sahara e la notte che profuma di Zagara.
E'quel lembo di terra che guardi e dici"Se mi sporgo un pò di più tocco l'Africa".
E' il fuoco dell'Etna e la rovina greca che ti trovi accanto quando meno te l'aspetti.
E' lo sguardo antico di un pescatore o la mano sapiente di una nonnina che ti insegna a fare i "cudduruni".
E' una cucina ricca e sapiente."Ricca" di ingredienti poveri che danno vita a sapori unici e meravigliosi.
Oggi vi presento una delle loro specialità.Appartiene alla cultura culinaria eoliana.
Pasta squadata,pasta bollita.
Un fritto semplicissimo da realizzare ma buono come pochi e adatto in questo periodo di dolci carnevaleschi.Provatelo,ne vale veramente la pena!
Pasta squadata (La cucina Siciliana,Alba Allotta)
2 tazze di farina (all'incirca 400 gr)
3 cucchiai di zucchero
2 tazze di acqua (circa 500 ml)
2 cucchiai di olio extravergine
1 presa di sale
olio per friggere
cannella
zucchero semolato
Prendete una tazza di quelle da latte (io vi ho messo comunque la quantità in grammi) e usatela come misurino.Versate due tazze di acqua in un tegame:aggiungere i 2 cucchiai di olio,una presa di sale e 3 cucchiai di zucchero e portare i bollore.
Lontano dal fuoco,incorporate in un solo colpo le due tazze di farina e rimestate energicamente.Rimettete su fiamma bassa e cuocete mescolando per alcuni minuti (l'impasto dovrà essere morbido ed omogeneo).
versatelo su un piano oleato e lasciatelo raffreddare.
Riprendete l'impasto e rilavoratelo brevemente.
Ritagliate dei bastoncini lunghi 12-13 cm.Ripiegateli formando degli "8" e friggeteli in olio caldo.
Sgocciolateli e tuffateli in un mix di zucchero e ,se vi piace,cannella.