Insomma uno spaccato dell’Italia di oggi, con problemi attuali e molto difficili da risolvere, come la ricerca di un lavoro stabile, l’integrazione razziale, l’incertezza verso il futuro e addirittura la confusione sessuale in mezzo naturalmente al Codice della Strada e al funzionamento del motore a quattro tempi. Sicuramente l’ispirazione per una bella storia può saltar fuori in ogni luogo, dalla corsia di un ospedale, su un autobus affollato o fra le scrivanie di un ufficio e l’esordiente Alessandro Palazzi ha scelto per il suo primo film da regista una scuola guida, che nelle sue aule mostra uno scorcio vario di umanità, che aspetta solo di cimentarsi tra retromarce e sensi unici. Forse la scelta è stata anche dettata da un budget piuttosto limitato, che fa si che il regista si concentri su un microcosmo come la scuola guida, che però dimostra di offrire spunti interessanti di riflessione e comicità autentica. Certo non bisogna aspettarsi la comicità di film come “Vacanze di Natale” o “Ex – Amici come prima”, anche perchè il film è condito da un senso di dolce-amaro che permea tutto il film, ma finalmente la nostra commedia italiana viene infarcita di un senso di realtà troppo spesso soffocato.
Certo il film ha delle lacune, soprattutto dal punto di vista tecnico e per quanto riguarda la scrittura, per altro dovute alle limitazioni economiche e all’inesperienza del regista; ma anche queste lacune vengono amalgamate nello svolgimento della trama e alla fine lo scopo di raccontare le avventure giorno dopo giorno di persone imperfette e ancora alla ricerca di una direzione da prendere riesce nel suo intento di coinvolgere lo spettatore. Un film gradevole con molte battute divertenti, nonostante forse la caratterizzazione eccessiva dei personaggi, che sfocia in qualche forzatura a livello narrativo. Rimane comunque una buona prova per Alessandro Palazzi che è riuscito a confezionare un film leggero e ben recitato nell’universo cinematografico italiano dove c’è purtroppo ancora poco spazio per i giovani registi esordienti ed i film indipendenti. Da vedere per passare un’ora e mezzo di svago.