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La paura di attacchi violenti blocca i vaccini anti poliomelite in Nigeria

Creato il 25 febbraio 2014 da Geopoliticarivista @GeopoliticaR
La paura di attacchi violenti blocca i vaccini anti poliomelite in Nigeria

Un clima di paura e segretezza ha contraddistinto l’organizzazione di una campagna d’immunizzazione contro la poliomelite attualmente in corso nel nord della Nigeria. I vaccinatori tengono nascoste le loro identità, nascondono i vaccini sotto al velo e si recano in alcune aree solo se scortati dalle guardie. Tutto ciò in seguito alla morte, avvenuta nel febbraio scorso, di nove operatori sanitari che si occupavano di somministrare i vaccini contro la poliomelite, freddati dai membri di Boko Haram nella città di Kano.

“La campagna di vaccinazione contro la poliomelite viene portata avanti in un’atmosfera di paura e segretezza, i vaccinatori mantengono segreta la loro identità, vanno in giro furtivamente temendo di subire attacchi”- questo è ciò che ha riferito a IRIN una fonte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, coinvolta nelle campagne di immunizzazione contro la poliomelite”.

Il Ministro della Salute ha temporaneamente sospeso la campagna d’immunizzazione nel Marzo 2013, i vaccinatori erano troppo spaventati per continuare a lavorare, come ha riferito Shehu Abdullahi, segretario esecutivo del Primary Health Care Management Board (PHMB) dello Stato di Kano, che si occupa proprio della lotta alla poliomelite. La campagna è stata sospesa proprio nell’Aprile 2013.

Limitato il numero delle vaccinazioni

L’otto febbraio scorso, alcuni uomini armati a bordo di una vettura, hanno aperto il fuoco in direzione di due cliniche specializzate in casi di poliomelite, ubicate in due aree di Kano, Hotoro e Unguwa Uku, uccidendo tra i vaccinatori nove donne che stavano raccogliendo i kit necessari per le vaccinazioni porta a porta. “Per l’attuale campagna”- ha dichiarato Jamila Ahmad a IRIN- “nascondiamo il kit per le vaccinazioni sotto l’hijab (il velo della tradizione islamica) e ci comportiamo come se ci stessimo recando a un matrimonio o a un battesimo, mentre il supervisore cammina dietro di noi a una distanza di sicurezza tale da non destare sospetti.”.

Gran parte delle vaccinazioni porta a porta è somministrato dalle donne, che normalmente hanno accesso alle abitazioni più facilmente rispetto agli uomini, i quali dovrebbero chiedere prima il consenso degli uomini di casa, ma i supervisori di sesso maschile fanno normalmente parte della squadra.

L’ostracismo verso la campagna d’immunizzazione ha a lungo ostacolato gli sforzi per combattere l’epidemia in Nigeria. I vaccinatori temono il confronto con i genitori che si rifiutano di vaccinare i propri figli, per non destare l’attenzione di coloro i quali potrebbero essere pronti ad attaccare da un momento all’altro, “perché non sai mai con chi hai a che fare”, ha riferito la fonte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

La medesima fonte ha riferito a IRIN che alcuni, tra quelli incaricati di somministrare i vaccini, si sono rifiutati di recarsi in aree ad alto rischio senza essere accompagnati dal personale di sicurezza. Il PHMB ha inoltre stipulato un accordo con le agenzie di sicurezza, inclusi i Servizi di Sicurezza Statale, la polizia, il Servizio di Sicurezza della Nigeria e i Corpi di Difesa Civile – perché inviino agenti sotto copertura che possano accompagnare i vaccinatori nei sobborghi di Kano, così come ha riferito Abdullahi.

Coloro i quali sono affetti da poliomelite, in quanto membri dell’ Associazione Vittime della Poliomelite, si sono impegnati a sostegno di campagne porta a porta per la sensibilizzazione al problema della poliomelite. Gli stessi – ha riferito il presidente dell’organizzazione – hanno ridotto le loro attività negli ultimi mesi.

“Assegniamo ciascun membro al suo vicinato, dove conosce ciascuno dei residenti e può metterli in guardia dai tipi sospetti che girano là intorno”- ha dichiarato Tudun Wada.

I vaccinatori migliori hanno lasciato l’incarico

Lavorare in queste condizioni ha costretto molti ad abbandonare l’incarico – ha riferito una fonte anonima all’Organizzazione Mondiale della Sanità – facendo così sentire l’esigenza di rivolgersi a del personale meno qualificato per le vaccinazioni.

“Al momento reclutiamo vaccinatori che in condizioni normali non recluteremmo proprio perché poco esperti e non abbastanza qualificati… e questo influisce sulla qualità della campagna d’immunizzazione,” ha fatto sapere la fonte dell’OMS. “La presenza di vaccinatori qualificati è una delle chiavi del successo di questa campagna”.

I corsi di formazione per i vaccinatori si tenevano di solito durante il fine settimana presso strutture private. Ora – per motivi di sicurezza – si tengono per poche ore durante il corso della settimana presso strutture pubbliche, come ad esempio gli ospedali. In passato esisteva di norma una preselezione e dei test di fine corso, al fine di scegliere il personale più qualificato, ma al momento “la qualità non è più una priorità”, ha dichiarato un operatore sanitario coinvolto nella campagna, che però ha preferito restare nell’anonimato.
Nonostante i problemi di sicurezza, la percentuale di trasmissione della poliomelite sia a Kano che in Nigeria si è fermata. Il 16 ottobre, la Nigeria ha registrato 49 casi di poliomelite su 296 segnalati in tutto il mondo da Global Polio Eradication Initiative, un calo rispetto al 2012, quando la Nigeria faceva registrare ben 121 casi e 28 a Kano.

“Stiamo facendo lentamente progressi nonostante le difficoltà, che speriamo di superare gradualmente” ha riferito la fonte dell’OMS.

(Traduzione dall’inglese di Maria Pia Ester Cristaldi)


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