Magazine Opinioni

La pedagogia della creatività tra incertezze, paure e nuovi orientamenti

Da Erranza

Ricomincia la scuola e io riparto, pronto a spiazzare me stesso e tutti i docenti che sopportano il mio approccio pedagogico inquieto e spiazzante.
Cari colleghi vecchi e nuovi, ho scelto da tempo di trasformare la libertà che mi concedete gentilmente in azioni concrete. Azioni che hanno l'obiettivo primo - non di cambiare voi o i bambini che curate con amore, competenza e dedizione - ma di cambiare me stesso.
Questo approccio pedagogico non lineare, profondamente etico e solo apparentemente provocatorio non è privo di rischi, rischi che decido autonomamente di affrontare ogni anno...
Quante volte sono stato pregato gentilmente di andarmene da certe scuole...
Quante volte ho letto tale desiderio soltanto negli occhi di insegnanti che non ce la facevano a seguire le mie intuizioni o la mia iperattività pedagogica e creativa...
Quante volte invece ho camminato insieme ad altri, un po' più sognatori, un po' allineati alla mia voglia di cambiare me stesso e il mondo partendo da una creatività vivace e solo apparentemente innocua...
Vorrei davvero ringraziare ciascuno di voi: quelli che mi hanno rifiutato, quelli che avrebbero voluto rifiutarmi e quelli che hanno camminato con me.
Di voi ho la massima considerazione, le vostre idee e esperienze alimentano da sempre la mia mente, i miei saperi e la mia esperienza, ma vi prego di sognare con me. La mia perseveranza fa parte del mio percorso di emancipazione pedagogica, culturale e ideologica ...
Concludo dedicando a tutti voi l'ultimo disegno che ho realizzato, dedicato alla donna e alla natura
Henri Olama


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