La pena massima

Da Petur @islandaoggi

Mi sono stati segnalati recentemente alcuni articoli su siti italiani che parlano dell'Islanda. Alessandro mi ha inviato questo link sul sito SenzaSoste.it. L'articolo si chiama Islanda, quando il popolo sconfigge l'economia globale e descrive gli eventi del crollo economico di 2008 quando quasi tutto il sistema bancario islandese è andato in bancarotta e la straordinaria storia di recupero. Posso confermare che tutti gli eventi trattati nell'articolo sono realmente accaduti, ma la presentazione è forse un po' esagerata. Letizia mi ha mandato un articolo molto simile che si intitola Nessuno parla più dell'Islanda e si trova sul sito Anticorpi.info. Ci sono alcune inesattezze nell'articolo. Per esempio l'Islanda non è mai stata dichiarata in bancarotta. Certamente era una possibilità, ma per fortuna non è successo. Alcuni bancari sono stati arrestati brevemente per essere interrogati, ma nessun bancario è ancora stato condannato a prigione. Tante indagini sono però ancora in corso. Per me personalmente, la cosa più importante è che impariamo qualcosa da questo disastro. L'ambiente legale è già stato cambiato tantissimo. Sarebbe impossibile per le banche a crescere così velocemente oggi, come hanno fatto negli anni prima del crollo. Tanti dei bancari non pensavano che stessero facendo qualcosa di sbagliato o di illegale - parzialmente perché la legge finanziaria non era abbastanza chiara, ma soprattutto perché il mondo finanziario aveva portato via ogni granello di moralità e di pensiero autonomo. Forse questi bancari verranno eventualmente mandati in prigione e forse no. Ma secondo me hanno già pagato il fio perché sono praticamente in esilio dall'Islanda. Non possono farsi vedere in nessun luogo. Per un islandese, questa è la pena massima.