La Pennsylvania, insieme a vaste aree degli stati di New York e West Virginia, si trova sopra alla Marcellus Shale, un vasto filone di gas naturale, sfruttabile solo di recente, da quando sono praticabili tecniche avanzate di perforazione. "La corsa delle società di petrolifere per impossessarsi delle terre private in tutto lo Stato ha lasciato ormai poche aree incontaminate - ha spiegato Rendell - Dobbiamo proteggere da questa corsa i terreni pubblici ancora intatti, perché si tratta dei più importanti tratti di foresta incontaminata della regione".
La maggior dell'industria estrattiva del gas naturale in Pennsylvania opera su terreni privati, ma le autorità avevano dato in concessione foreste demaniali sin dal 1947. Il Dipartimento per la Protezione delle Risorse Naturali ha venduto da allora 74 lotti, alcuni anche quest'anno.
Circa 660.000 ettari dei 2.200.000 di foreste demaniali, sono stati ceduti in affitto. Secondo l'associazione mineraria Marcellus Shale Coalition, vi sono circa 160 pozzi su terreni demaniali su terreni statali della Pennsylvania, e altri 2.300 su terreni privati.
La moratoria è stata accolta con favore dai gruppi ambientalisti e da chi teme gli effetti del "fracking", la tecnica estrattiva basata sull'iniettare in profondità e ad alta pressione acqua, sabbia e composti chimiche per frantumare formazioni rocciose e liberare depositi di gas.
Le società del gas insistono invece che si tratti di una tecnologia sicura, malgrado i diffusi timori di contaminazione delle falde acquifere. L'agenzia ambientale federale ha avviato un'analisi sui possibili effetti inquinanti, ma questa sarà completata solo nel 2012.
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