La piccola grande impresa di Rocco

Creato il 23 gennaio 2014 da Makinsud

Una piccola impresa meridionale è la seconda prova da regista del lucano Rocco Papaleo, ottimamente riuscita!Iniziamo così, per dare merito a Rocco Papaleo, meridionale come noi, ma che soprattutto sta portando il Sud nelle sale cinematografiche.

Antonio Rocco Papaleo nasce a Lauria nell’agosto del 1958. É attore, musicista, sceneggiatore e regista. Particolarmente noto per la partecipazione a diversi film di Leonardo Pieraccioni, uno tra tutti, I Laureati.

Vincitore di 2 David di Donatello, 1 Nastro d’Argento, 1 Premio TV come Personaggio rivelazione del 2012 ed il Premio nazionale Vincenzo Padula - Il Sud nel cinema 2013.

L’esordio da regista di Papaleo risale al 2010 quando diresse la commedia musicale Basilicata Coast to Coast, in chiave road movie, nata dall’esperienza del teatro- canzone del regista e nella quale Rocco fa una vera e propria dichiarazione d’amore per la sua terra e per la sua gente. Un amore del tutto ricambiato da parte dei lucani, lo testimoniano i picchi di incasso che il film totalizzò alla sua uscita e che nel primo weekend di programmazione superò Avatar, uscito in Italia nello stesso periodo.

“Se Cameron si accorgerà che nella mappa del successo di Avatar c’è il buco nero della Basilicata, forse si deciderà a girare in questa regione Avatar 2!” disse scherzando Rocco Papaleo in una sua intervista.

L’opera numero due è uscita nelle sale lo scorso ottobre ed è ispirata al romanzo che porta lo stesso titolo e scritto dallo stesso Papaleo.

«Un ex prete, don Costantino (interpretato da Papaleo), viene confinato da sua madre affinché non si sappia il motivo della sua “svestizione”. La donna, infatti, ha già uno scandalo da tenere a bada: sua figlia Rosa Maria (Claudia Potenza) ha lasciato il marito Arturo (Riccardo Scamarcio) ed è fuggita con un misterioso amante. Il vecchio faro in disuso, appartenente alla famiglia di Costantino, dovrebbe garantire all’ex prete l’isolamento. Invece attira l’attenzione di tutti, trasformandosi col tempo in un “refugium peccatorum”. Dopo Costantino infatti vi giungono un’ex prostituta, Magnolia (Barbara Bobulova), il cognato Arturo e infine una stravagante ditta di ristrutturazioni chiamata per riparare il tetto. I protagonisti saranno tutti chiamati, a quel punto, a ricostruire il proprio futuro.»

La storia è ambientata in un ipotetico paese del Sud Italia, al confine fra la Basilicata e la Puglia. In realtà il film è stato girato in Sardegna, in provincia di Oristano ed in particolare, le scene ambientate in paese sono state girate a Cabras.

Proprio come in Basilicata coast to coast, anche in questo secondo film, la musica riveste un ruolo primario. La musica è sempre stata importante per Papaleo, forse la cosa più importante. Con questa guida musicale Papaleo ha scritto e interpretato Una piccola impresa meridionale, insieme a tutti gli altri personaggi che mano a mano si uniscono all’impresa, ognuno con una sua melodia.

Toccando tematiche difficili, consente comunque allo spettatore di entrare nell’argomento con leggerezza poetica, con tatto e sensibilità. Nella drammaticità degli eventi che si susseguono, i personaggi sono “spogliati” di moralismo e travolti dalla rivelazione di verità sconvolgenti per ognuno di loro, anche contro la propria volontà.

Ogni personaggio scopre una nuova visione del mondo basata non su convenzioni forzate ma sulla naturalità dei sentimenti dichiarati, senza il filtro del pudore e la paura del giudizio, come l’ipocrisia dell’omosessualità femminile, le rinunce al sacerdozio o le famiglie allargate.

In Basilicata coast to coast, Rocco raccontava un viaggio tra amici, con le più disparate insoddisfazioni personali o professionali, decisi a ritrovare se stessi macinando chilometri su chilometri.

Stavolta sceglie di concentrare tutti i personaggi in un solo posto, il faro, che è  metafora d’ illuminazione interiore, è un luogo di esperienze e di scambi. Il viaggio c’è sempre ma si svolge all’interno di ogni personaggio: dentro don Costantino che baratta la sua tonaca e il suo ministero per un amore che poi finisce male, dentro Arturo pianista tormentato che affoga la frustrazione per il suo talento non riconosciuto e l’allontanamento dalla moglie, dentro una donna (Magnolia) che ha paura di innamorarsi e dentro un’altra donna (Valbona) che si è innamorata ma che ha paura di dirlo.

Un film decisamente bello da vedere, un estratto di storia ricca di significati, che ci regala un ora e mezza di spensieratezza, un ora e mezza di speranze per tutti noi!

                         


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