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La Pillola che sfrutta al massimo le nostre potenzialità…ma non quelle del film

Creato il 01 maggio 2011 da Dylandave

La Pillola che sfrutta al massimo le nostre potenzialità…ma non quelle del film

- Limitless – 2011 - ♥♥ -

di

Neil Burger

Sfruttare al massimo le tue potenzialità mentali. Sembra uno slogan perfetto di una campagna di marketing si un qualsiasi corso di perfezionamento allo studio o al lavoro. Invece è soltanto un pò quello che vorrebbe comunicare Neil Burger col suo Limitless. Quella tentazione che spesso spinge l’ essere umano ad andare oltre i propri limiti, superarli e non aver poi la capacità di fermarsi. E questo è evidente che, durante la progettazione di questo film, sia stato qualcosa che ha coinvolto anche il suo lavoro come regista. Infatti fin da quella lunghissima zoomata in avanti che preannuncia i titoli di testa, il regista  ci fa capire che la sua intenzione è quella di miscelare vari generi cinematografici ai fini di creare un cocktail adrenalinico che, grazie alle sue suggestioni visive, penetri dai nostri occhi fino nel profondo dei nostri sensi. E’ un pò quel tipo di fare cinema a cui spesso ormai un regista come Danny Boyle ci ha abituato fin dal suo Trainspotting, con il vantaggio però di colpire quel tanto agognato obiettivo che invece Limitless non raggiunge. Quello di arrivare fino alle nostre emozioni attraverso gli intrecci narrativi e la potenza del montaggio visivo. Limitless sembra fermarsi infatti immediatamente prima, quasi preoccupandosi di più di fornire allo spettatore quel preciso stimolo visivo, rispetto a trasmettere di fatto qualcosa. Le premesse sembrano esserci tutte però. C’è quell’ espediente, non originalissimo ma sicuramente ben sfruttabile, della nuova droga, in grado di stimolare l’ immaginazione e la creatività umana. Ma inevitabilmente lo stesso Burger sembra perdersi nei suoi stessi frequenti primi piani e flashback senza mai andare nel profondo dei suoi protagonisti ma cercando solamente una manifestazione visiva in grado di soddisfare esaustivamente le ambizioni della sua carriera cinematografica. Anche la trovata fotografica differente che ben sottolinea i due differenti stati vitali dei protagonisti, visivamente colpisce molto ma finisce poi per esprimere narrativamente solo la banalità di una concezione della mente umana che se liberata pienamente si riduce solamente a dover scegliere quale delle opzioni è migliore per colpire l’ avversario. Come in un gigantesco videogame, dove nel suo inventario il protagonista ha un certo numero di armi e deve solo scegliere quale sia la migliore da usare. Insomma un pò riduttivo. Sicuramente è riduttivo se si pensa alle pretese di riflessione (invece molto alte) che vi sono in questo film. Quest’ opera vorrebbe infatti invitare lo spettatore a riflettere sulla società globale che ci costringe affannosamente ad inseguire la grandezza ed il successo a tutti i costi e ricorrendo a qualsiasi mezzo. Il risultato finale è tutto sommato sufficiente ma fa sicuramente rimanere con l’ amaro in bocca per tutte quelle premesse poi disattese da un grande “giocattolone” visivo con ben poco coinvolgimento emotivo. Incolore è anche la prestazione di Robert De Niro, un attore che sicuramente meriterebbe ruoli ben più consistenti di quello che in questo caso è relegato ad interpretare.

La Pillola che sfrutta al massimo le nostre potenzialità…ma non quelle del film

(Uno dei momenti di suggestioni visive del film)
La Pillola che sfrutta al massimo le nostre potenzialità…ma non quelle del film
(De Niro tenta di spiegare a Bradley Cooper quale ruolo 
lui abbia in questo film)

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