Ecco il mio articolo apparso su Toscana & Chianti News di questo mese
La Pinacoteca Nazionale di Siena, si vanta di avere doppia sede e doppi occhi. Il prestigioso museo toscano, si espande in due bellissimi palazzi : Palazzo Brigidi-Pannocchieschi, considerato per tradizione l’antica dimora della famiglia Pannocchieschi, d’impianto trecentesco, conserva al suo interno una bellissima scala a chiocciola detta “della Pia”. Palazzo Buonsignori è del XVI secolo e vanta un basamento sporgente in pietra su cui si innalza l’edificio in mattoni ornato di trifore.
Da queste finestre si vede davvero doppio: se volgiamo lo sguardo fuori, in San Pietro, respiriamo l’aria di contrada e l’aria di chiesa. E’ da qui che due volte l’anno passa la passeggiata storica del Palio, prima di entrare in Piazza del Campo, è da qui che scorre la solenne Processione il giovedì del Corpus Domini. Se invece lo sguardo lo giriamo dentro l’edificio, ecco che i quadri dei più importanti pittori senesi, si materializzano davanti a noi. La collezione, messa insieme negli anni dall’Abate Giuseppe Ciaccheri, con lo scopo di farne dono alla città, vanta al suo interno la presenza di artisti dal calibro di Duccio, Simone Martini, Domenico Beccafumi, il Sodoma, solo per citarne alcuni.
Negli ultimi anni è stata inserita nella raccolta museale la collezione della famiglia Spannocchi Piccolomini, comprendente opere di artisti non senesi: i quadri sono di area nordica, veneta e fiamminga. La Madonna dei Francescani di Duccio di Buoninsegna, è ritenuta uno dei capolavori del maestro senese. La Natività della Vergine di Domenico Beccafumi, è uno dei più interessanti dipinti del manierismo toscano. Lascia senza parole la dolcezza della Madonna col Bambino di Ambrogio Lorenzetti: affettuosa e toccante è come se Maria e Gesù fossero una sola creatura. Altri due quadri assolutamente da non perdere, sono la “Città sul mare” e il “Castello in riva a un lago” sempre del Lorenzetti. Il borgo marino è tradizione collegarlo a Talamone, in Maremma, che era il porto dell’antica Repubblica di Siena, mentre il castello sul lago è un presidio lungo il confine perugino.
Il “Paliotto”, proveniente dalla Badia Berardenga, trae la sua importanza dall’essere la prima opera di pittura senese datata: nella cornice in alto l’opera reca la scritta “ ANNO DNI MILLESIMO CCXV MENSE NOVEMBRI HEC TABULA FACTA EST”. Fra tutte le varie “Annunciazioni” presenti nel museo, quella di Francesco di Giorgio Martini è un piccolo capolavoro, in quanto le figure appaiono inquiete e guizzanti per l’epoca.
Stefania Pianigiani