Non conoscevo questo giovane autore ed il suo stile mi ha fatto letteralmente impazzire.
Semplice, strepitoso. Me ne sono innamorata.
Che dire della storia. Lineare e chiara.
Un orfano con la voglia di cambiare vita, inizia a lavorare in una nota caffetteria di Londra.
Le dinamiche sono sempre quelle: lavoro, gentilezza, capacità e voglia di capire.
Perchè un bambino che è stato lontano dal mondo non può immaginare fino in fondo cosa si cela dietro al consumismo e alla globalizzazione.
In fondo non lo sappiano neanche noi.
Imi si accorgerà, piano piano, quanto può essere crudele il mondo e come sia pronto a travolgere chi non sa misurarsi con esso.
Una delicatezza avvolge ogni parola scritta e letta.
La tenerezza riempie le voglie e inonda i sensi.
Mentre sfoglio silenziosa quelle pagine ho come uno spiraglio nel petto. Un soffio sottilissimo mi avvolge il cuore e mi fa commuovere ad ogni passaggio.
Le vite degli altri mi coinvolgono fortemente e mi colgono impreparata.
E spero sempre che arrivi il lieto fine. Lo aspetto violentemente.
Infine eccolo, lui. La gioia esplode dentro me mentre auguro ogni bene ed un radioso futuro.
Ma penso e ripenso ancora.. al lieto fine.
In fondo non è davvero questo l’importante.
Perchè per un uomo che si salva, mille altri bambini rimangono soli.
Che potere possiamo avere in tutto questo.
Come fermare questo grande dolore.
E forse aprire una caffetteria non è davvero la soluzione.
Ma può essere la svolta tanto attesa.
Luna