La Poesia Della Luce

Da Enricogrotto
ParcoPAN - Pale di San Martino dalla Cavallazza
Settembre: nonostante in pianura l'estate stia prolungando la sua permanenza, le vette delle montagne hanno già iniziato i preparativi per accogliere l'imminente autunno. Le temperature in quota si fanno più miti, il sole al tramonto saluta le cime sempre prima di giorno in giorno. Gli invasori abbandonano i loto insediamenti, convinti di aver vissuto "la vera montagna"... vane illusioni...
Grazie alla disponibilità di mio fratello, organizzo una spedizione toccata e fuga dopo mesi di astinenza dalla fotografia paesaggistica: destinazione programmata Castellaz! In fretta e furia carichiamo l'auto, nonostante la velatura del cielo non faccia prevedere ottime condizioni... Sfrecciamo verso il Passo Rolle nella speranza che la fresca aria di montagna possa regalarci un cielo limpido e sgombro da nubi! Purtroppo, però, più ci avvicinavamo alla meta e maggiore è l'intensità delle nubi... Arrivati al passo, diamo una rapida occhiata ad ovest: tanto è bastato per cancellare la meta prefissata e dirigerci di comune accordo per l'ennesima volta alla Cavallazza... "Viste 'ste nubi, almeno un cavolo di camoscio riusciremo a vederlo!!": amara consolazione per un paesaggista, ma pur sempre un'esperienza da vivere dopo due ore di macchina!

Mai commisi errore più giusto!! Arrivati con non poca fatica a destinazione, desolati per aver incontrato una sola volpe e aver visto un puntino marrone che mio fratello chiamava camoscio, delusi per la velatura del cielo... ma allo stesso tempo pieni di speranza, che cercavamo di non far trapelare, per uno spiraglio di sereno all'orizzonte...

E fu così che la luce trasformò in poesia la pallida roccia delle dolomiti, donò forma alle morbide curve del terreno, tingendo d'oro tutto ciò su cui si posava...In pochi secondi, recuperai l'attrezzatura ed iniziai a scattare intorno a me: non ero pienamente consapevole di ciò che stavo immortalando, i miei occhi erano incapaci di credere a ciò che vedevano: eravamo passati in 30" da una desolazione grigia ad uno scintillio di colori...

Un mare di nubi sovrastava l'abitato di San Martino e il Primiero, rendendo onirico il paesaggio verso sud: attimi imperdibili, ricordi indelebili... In meno di 4 minuti tutto come era improvvisamente apparso, è sparito...Lentamente l'oscurità stava avanzando, un ultimo scorcio rubato prima del rientro alla macchina guidati dalla fievole luce della luna e accompagnati dal bramito del re di queste foreste...
 
Tutte le foto sono state scattate con Nikon D700, Nikkor 24-70/2.8, Lee ND 0.9 Grad Soft.

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