“La poesia è il volano di una civiltà più progredita” – articolo di Ninnj Di Stefano Busà

Creato il 16 agosto 2015 da Lorenzo127

La poesia è il volano di una civiltà più progredita

di NINNJ DI STEFANO BUSA’

La Poesia è sensibilità verso le ragioni del cuore e dell’intelletto

La Poesia è elaborazione interiore che si esplicita nella forma e nel concetto di Bellezza, i quali  esaltano i significati valoriali

La Poesia è affermazione di una coscienza illuminata

La Poesia è  criterio di valutazione che aspira alla categoria pensante nel suo più ampio raggio d’azione

Stiamo cercando di apporre un ruolo nuovo alla poesia? o stiamo piano piano demolendola e aggredendola con l’indifferenza e la esclusione totale dai nostri equilibri di difesa? La Poesia ci salva dall’essere bruti, perché raffina le coscienze e rende meno sensibili al male  che attanaglia il nostro secolo. La nostra società, viene continuamente aggredita e messa a ferro e a fuoco dalla turba volgare e facinorosa di mercanti, paraninfi e teledipendenti, alcolisti e dopati di una forma esistenziale che toglie all’umanità molto dei suoi caratteri essenziali di civiltà e progresso. Una società senza poesia va verso la nullificazione dell’anima. Il segnale più forte, più inquietante in una società moderna è, appunto, la sua assenza o defezione volontaria a causa che altre e ben più accattivanti chimere abitano il sogno. Il risultato è una dispensa priva di cibo: anche l’anima ha bisogno di nutrirsi per profondere energie e investire sul piano umano tutto il suo patrimonio intellettivo che è ricchezza interiore, non materialistica, indottrinata e resa sterile da un processo riduttivo dell’intelletto e del pensiero.

La poetessa Ninnj Di Stefano Busà durante un incontro poetico a Milano lo scorso Giugno 2015.

Se la poesia Vola Alta, anche i nostri propositi saranno di ottima qualità, viceversa tutto si riduce ad un vivere allo stato inferiore, da barbari, senza Luce d’intelligenza, di sensibilità, di valori. La forza mediatica di questo periodo storico sta attraversando una fase di netto rialzo. Il poeta non può fare altro che resistere agli attacchi continui che i computer, internet, tecnologie d’avanguardia, rampe satellitari e piattaforme spaziali intravedono come scale verso il Paradiso. Ma, bisogna ammettere che vi è un deterioramento generale del tenore di vita, s’intende del tenore di vita spirituale, interiore, coscienziale  che è relegato al ruolo di infimo grado nella scala delle priorità. Come Kant affermava: l’uomo appartiene al regno dei fini, e non a quello dei mezzi, pertanto non deve lasciarsi abbagliare dal clamori e dai lustrini, né dai meccanismi perversi che, sia pure sotto forma di utile e di mirabilia portentosa, ottundono le menti degli umani e li fanno deviare pericolosamente verso forme e categorie di vita inferiori. La poesia , dunque, che lo crediate o no, continuerà a svolgere il suo servizio di ammortizzatore sociale, pure se creduta inutile e vanesia, ammorbidirà il senso del malessere e dell’inquietudine, la paura e il disincanto per una esistenza acefala, in cui viene a dilagare  disumanizzandosi la mentalità fanatica e violenta, mercificatoria e ingannevole del prodotto-uomo  E vi opporrà resistenza, svolgendo un ruolo che costantemente evince la sua complessa contraddizione e i suoi profondi conflitti, nei riguardi dei sentimenti emanando con la sua fiammella una continua sollecitazione per le ragioni del cuore, meglio dire per le interpretazioni del cuore, il quale non demorde e ci richiama alla vita interiore vissuta all’insegna di un rispetto per la natura e il suo eccezionale potere di governare il mondo.

La Poesia è nel piano di attuazione culturale il vertice del suo disegno più compiuto, affrancato da ogni volontà che la discrimini e la contraddica, tradendo le sue finalità elettive.

NINNJ DI STEFANO BUSA’