La politica deve ritrovare la dignità perduta!
Creato il 29 maggio 2013 da Freeskipper
di Maria Pia Caporuscio. Se la politica non si decide a riconoscere il fallimento di queste politiche liberiste del “libero mercato”, non sarà più in grado di uscire dall’angolo in cui lo stesso mercato l’ha relegata. La “liberalizzazione finanziaria” si è rivelata un disastro, come ampiamente dimostrato nell’America Latina, messa in ginocchio da questo sistema. Però dopo la tragica regressione dovuta a questo infernale sistema, quei paesi sono riusciti ad uscirne, infliggendo a quel modello un colpo durissimo in virtù di capaci uomini di Stato, che lo hanno radicalmente estirpato. Questa inversione di marcia ha prodotto una ripresa immediata dell’economia di quei paesi e un salutare beneficio per le popolazioni. I politici europei dovranno prendere esempio da chi prima di essi, ne è stato vittima, altrimenti dovremmo abituarci a subire crisi a ripetizione. Le crisi provocate da questo tipo di meccanismo, saranno sempre più gravi e devastanti, dove le risorse continueranno ad essere assorbite dalle banche, per salvarsi dagli effetti della loro stessa folle disciplina economica.
Questa “liberalizzazione finanziaria” conduce al disastro e su questo nessuno deve avere dubbi, oltre al fatto che colpisce in modo mortale le democrazie. A nulla serviranno i tragici sacrifici cui verrà sottoposta la popolazione, dove a lungo andare, inesorabilmente subirà la decimazione a causa di fame e privazioni sanitarie. La politica deve riprendersi la propria dignità. Deve tornare a governare e smetterla di essere solo un ombra, che le multinazionali e le banche mondiali proiettano sulla società, perché questo è solamente l’inizio, ciò che appare in superficie. Le forme di politiche democratiche non sono mai state accettate dai centri di potere, per cui necessitava studiare il modo per metterle fuori causa e ingannando (o comprando) la classe dirigente dei vari paesi, sono riusciti a realizzare il loro desiderio. Questa che stiamo vivendo è la peggiore tra le crisi perché questa volta, si tratta di una crisi culturale, che cede il passo al fondamentalismo del libero mercato. Un ritorno al passato quando vigevano i feudi e i popoli ne erano i vassalli.
Vivere in un paese veramente democratico non deve costituire un sogno ma deve diventare realtà, perché uscire da questa gabbia è possibile! Necessita istruire la popolazione, promuovendo organizzazioni popolari, dove sindacati, partiti di opposizione, soggetti che possano formulare soluzioni perché non è più accettabile questa sopraffazione del mercato sugli esseri umani. Debbono essere messi in pratica quei sistemi democratici indispensabili, non si può più tollerare che un lavoratore debba guadagnare in un mese, quel che ogni rappresentante della classe dirigente guadagna in un giorno!!! Oggi abbiamo a disposizione risorse tecniche per soddisfare i bisogni materiali degli uomini, ma necessita perfezionare quelle morali e culturali, ossia quelle forme democratiche dell’organizzazione sociale, per rendere possibile l’uso umano e razionale della nostra ricchezza, come insegnava Marx. Sistemi realizzabili solo con un movimento radicato nella popolazione, che miri ad eliminare le istituzioni repressive e autoritarie private o statali. La sfida che necessita cogliere è quella appunto di creare questo tipo di movimento se vogliamo sfuggire alla barbarie moderna in cui siamo costretti.