La politica è scienza bi-filosofica, o delle machiavelliche certezze di…

Creato il 02 dicembre 2014 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
Franco Luceri. Se avessi letto un titolo così, tre decenni fa, quando compravo solo giornali comunisti, o due decenni fa, quando ero già passato ai liberali, mi sarei affrettato a suggerire a l’autore, il nome, il telefono e l’indirizzo di uno strizza cervelli. Ma ora che quel titolo è opera mia, e per giunta con la scienza e la politica non ho rapporti di parentela: il dubbio, che lo “strizza” debba contattarlo io, “mi assilla”. Ma fate voi!!!

Io ho solo tentato di guardare il mondo di oggi senza lenti colorate, o deformanti pregiudizi, volendo capire perché l’Oriente comunista, partito con un secolo di ritardo, rispetto a l’Occidente liberista, si sia immesso su l’autostrada del libero mercato, sgommando come una Ferrari da competizione, tanto da far mangiare “polvere” (leggi perdite e fallimenti) a l’Occidente cosiddetto “progredito?”.

E allora, per non essere tanto stupido da negare l’evidenza, piano piano mi sto rassegnando a l’idea che: se una filosofia non ha già impestato la società di problemi; quella opposta non saprà che farsene delle sue miracolose soluzioni.

Ed è così che uscendo dal comunismo fallimentare, Russia e Cina sono entrate nel liberismo da vincenti. Perciò, Europa e America,  paralizzate da mezzo secolo di politiche economiche fallimentari, sono nelle condizioni ideali per passare alle politiche sociali comuniste, che garantiscano per decenni, lavoro, uguaglianza e giustizia, di cui l’Italia ha perduto pure le impronte digitali.

E se tutto questo è vero, chiunque, nel mondo della cultura o della politica, tenta di spacciarvi come miracoloso il solo comunismo o il solo liberismo, io temo sia meglio ignorarlo.

La cultura o la politica che crea un problema, nemmeno ne l’arco di un millennio è in grado di fornire la soluzione. I problemi creati dal comunismo fallito non può che risolverli il liberismo produttivo; così come quelli del liberismo rapace non può che risolverli il comunismo solidale.

Chi in Italia, da sinistra o da destra, cerca di spacciarsi per salvatore, magnificando la bontà della  sua politica e denigrando quella altrui, come fanno un po’ tutti, Grillo in primis, è un commerciante di aria fritta.

Ecco perché Renzi potrebbe essere il primo spiraglio di luce. E’ l’unico antipolitico specializzato nella pesca a strascico della buona politica. Zigzaga dal Berlusconi al Grillo, dai rifondatori ai fascisti, sapendo bene che rientra ne l’ordine dei miracoli recuperare il controllo di un sistema impestato di corporazioni, sindacati e potentati ingovernabili.

Perciò caro Presidente Renzi, di chi si dice scandalizzato della sua politica di sinistra ma contaminata da destra, le conviene fregarsene: è un povero suicida come quel tale che s’ammazzò raccogliendo legna per riscaldarsi sotto la neve, ma poi preferì congelare anziché usare l’unico fiammifero asciutto che il suo nemico aveva osato porgergli.

E in Italia siamo messi culturalmente e politicamente proprio così da 66 anni e siamo ad un passo dalla guerra civile, perché è blasfemo anche solo sognarla una intelligente finalità comune lavoratori-padroni: peggio che accendere la legna di Bersani col fiammifero di Berlusconi.

Ma lei caro Presidente, sa bene come essere autonomo, difendendo sia i lavoratori, che gli “eroi dell’imprenditoria”, da chi lucra potere e denaro istigandoli a pugnalarsi a vicenda, mandando in malora popolo e Stato.

Featured image, Lorenzo di Piero de’ Medici to whom the final version of the Prince was dedicated.