di Roberto Corcione
Gli eventi politici negli Stati Uniti , con la vittoria di Obama, che si voglia ammetterlo o no, ci hanno regalato un autentico spettacolo di “fair play” politico, peraltro autentico, non forzatamente estemporaneo. Già, come da noi è purtroppo inimmaginabile che possa accadere, eppure… Eppure negli ultimi tempi, assistiamo alle primarie o presunte tali del centro sinistra e con lo stesso format per il centro destra. Un po’ alla stregua degli americani… Ma che pena !
Ci mettono tutta la buona volontà per apparire simili allo stile statunitense di fare politica , ma in realtà se la fanno sotto, perché sanno bene di essere arrivati al capolinea , incalzati dai divertenti quanto esplosivi e travolgenti proclami di Grillo (che magari, sotto sotto, fa affari politici con… non si sa bene ancora chi).
Allora, ci vogliamo un attimo soffermare ai contenuti di quanto espresso fino ad ora dalle compagini? E sia! Renzi … sciorina un dettato di contenuti vaghi.
L’importante è rottamare il Bersani di turno (non a torto) senza peraltro accennare ai contenuti programmatici, alle modalità attuative di ciò che presume voler fare ne’ alla time-line del suo fantomatico progetto, tanto meno alla squadra che dovrebbe giocare la partita, ma….. l’importante è far vedere che in tv non si litiga ed apparire giovani e scanzonati.
E così sia con buona pace di Bersani che di contenuti forse nella testa fa finta di averne, ma si frega quando aprendo a Casini (che ormai è davvero solo superfluo) ripropone un sistema che la gente ormai rifiuta per nausea. E a Renzi diamogli un bel tre, come diceva il mio professore di matematica: uno per essersi presentato, uno perché non ci capisce nulla ma ha tanta buona volontà, ed uno per farlo tornare a posto con un po’ di incoraggiamento (forse sarebbe stato meglio non si fosse presentato).
Alfano… si sbraccia con proclami di riforme strabilianti ( sebbene il suo partito, come si dice in gergo tecnico militare, abbia “fottuto” tutto) azzecca qualche contenuto e si è difeso magari benino, mettendo alla porta Fini che in realtà penosamente ha “scavallato” e quindi forse il calcione gli serviva, non essendosi accorto che il suo tempo nel centrodestra era finito.
Però la sensazione che da, è di essere l’unico a credere di poter fare qualcosa di nuovo, mentre alle sue spalle si ordiscono meccanismi assai collaudati.
Farfuglia sui tempi di attuazione, di un programma del tutto incentrato sulla politica economica facendo finta di non aver capito, che la portata della crisi è ben più ampia e riguarda una caduta dell’etica politica e sociale, ascrivibile anche a chi aveva dato garanzie di rinnovamento agli Italiani.
Sa che non sarà facile, proporre una squadra ripulita dalle bellone e da tutti quei personaggi (come a sinistra del resto) assai telegenici ed inclini alle seratine, con un portafogli ben gonfio e tronfio e sicuramente poco inclini a fare dei sacrifici per dare l’ESEMPIO,… atto di grande efficacia, ma assai desueto nel nostro scenario politico, che invece gode di ogni sorta di incredibile privilegio, a danno del popolo che chiede solo equità, e con grande pazienza.
Quindi …un bel quattro! Fini e Casini …………non classificati.
Berlusconi… altalenante ed indeciso sul da farsi….. forse gli imporranno un diktat! ( e vorrei vedere!) Monti? Ha delle ottime potenzialità, del resto almeno ha l’aplomb dei bocconiani, ma … non si applica e la sua politica vale certamente un quattro ( speriamo non lo rimandino a settembre ).
Infine Grillo, che con il suo piglio furibondo dice delle cose sagge ma stringerebbe alleanze strane, non ha uno staff che lo coadiuvi in un progetto (che non c’è nei contenuti come nelle procedure, per far fronte ad un preciso impegno politico) ne’ esiste un’ossatura scheletrica che assomigli ad un partito sebbene il movimento esista da anni. Ma si sa, Masaniello era un capopopolo ma la politica è altra cosa, del resto varrebbe la pena andarsi a leggere il significato letterale del termine. E’ indubbiamente un trascinatore e gli interventi sono anche ben costruiti dal punto di vista dialettico e con i giusti tempi e toni. Ma è (forse) tutto nella sua testa e da lui diretto! (un po’ troppo poco… ma nessuno è perfetto). Diamogli comunque un cinque , almeno ha smosso le acque melmose della politica.
Di Pietro , Vendola : non classificati . Insomma direte voi ….un disastro!
Ebbene si l’Italia è ad una caporetto politica – sociale-economica. Sull’orlo di un abisso, forse già dentro, poiché sfortunatamente ed ottusamente, le classi politiche che si sono succedute nel tempo, hanno giocato con tutto, con le assunzioni nel pubblico impiego, con la distruzione della famiglia, della scuola, delle istituzioni, specie le più articolate come le Forze Armate , con il mondo del lavoro e con i sindacati.
Insomma nell’unico obiettivo da perseguire, che evidentemente era compiacere il proprio turno di legislatura, si sono dimenticati o meglio hanno pensato “vabbè ci penserà la prossima legislatura a quadrare il cerchio” e così siamo arrivati al bubbone in fase di esplosione. Una storia che purtroppo ci appartiene geneticamente. Ed allora? Ci accontentiamo di scimmiottare un grande paese come l’America, che con tutti i difetti possibili, almeno quei quattro paletti fondamentali (e non sto qui ad elencarli) intorno ai quali gira una DEMOCRAZIA, che da sempre vince, li ha ben presenti e non se ne dimentica MAI. Il risultato è che quando guardo questa Italia della quale purtroppo faccio parte, provo un grande senso di sconforto e di pena, e non credo di essere il solo. Il problema più grande è la mancanza di tempo, poiché il mondo di oggi ci impone accelerazioni incredibili, e ci vuole uno strumento istituzionale di grande efficacia per sostenere una nazione con aspirazioni da potenza economica. Noi purtroppo non abbiamo grande riserva di legna con la quale ardere, anzi…
Quando sento questa gente blaterare alla televisione, penso a quell’ultimo soldato in Afghanistan, che non vede l’ora giustamente di tornare …ma che magari ben presto vorrà ripartire, anestetizzandosi, per non dover vedere ciò che accade qui, conscio di non poter far nulla di buono per il proprio paese, ma forse dare un senso a ciò che è rappresentandolo fuori dai confini nazionali (ma non dura e non basta). E penso a tutti quei ragazzi che non hanno un futuro da sognare, che devono studiare per accontentarsi di un lavoro precario ( nella migliore delle ipotesi) e per chi? Per quei soloni che con la loro coccodrillagine bocconiana fanno i conti a senso unico? Beninteso è il turno loro ma non è una ragione per evitare di prendere le vere decisioni , quelle che fanno arrabbiare le lobbies! E penso a chi ha lasciato l’Italia in queste condizioni, ed al profondo senso di solitudine che dovrebbero provare uomini che sono prigionieri di loro stessi e di un flop che nella storia è superato forse solo da Mussolini. La cura? La cura signori è quella del contadino… Rivoltare il terreno , ararlo bene ed in profondità, seminare ( ma semi giusti sulla base della terra e della stagione) , che piova il giusto o che si irrighi, e che venga il sole, infine aspettare con pazienza che il lavoro produca i suoi frutti. Per il tutto e subito non basterebbero nemmeno dieci maghi merlino. Che tutto questo lavoro non sia stato vano, perché fino ad ora non abbiamo fatto una gran figura, nella partita cominciata nel 1946. Viva la democrazia, ma quella vera, non quella conquistata a tavolino con accordi opportunistici. Abbasso le scimmie da salotto.