>>La politica italiana “dominante” è l’anti-politica

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La parola “Politica” tra i tanti significati che possiede e che nei vari seecoli gli hanno attribuito ha sicuramente quello di governare la comunità o varie comunità per il bene dei cittadini o almeno per una maggioranza quanto più ampia di essi.

Se la politica è questo allora la “vera” politica italiana, quella “dominante”, che attacca Grillo o Di Pietro definendoli anti-politica, è essa stessa anti-politica prima di definire altri con questa etichetta.

Dopo gli scandali della Regione Lombardia e della Regione Lazio affiancati ad altri scandali passati possiamo ben vedere che la politica italiana non lavora per l’interesse dei cittadini ma solo per il suo interesse. Ulteriore dimostrazione di ciò il fatto che dopo aver chiesto ingenti sacrifici agli italiani i politici non riducono i loro stipendi o il numero dei parlamentari o i loro tanti privilegi, richieste avanzate da gran parte dell’opinione pubblica.

Una politica che ha rotto il dialogo con le popolazioni e con la realtà e “rinchiusa nei palazzi” pensa solo a proteggere i propri interessi.

Una politica che definisce altri anti-politica ma in realtà è proprio essa l’anti-politica.

Una politica svuotata del suo valore e complice dei poteri forti, delle banche, della finanza e di lobby finanziarie.

Tanti italiani aspettano l’avvento della politica, non come concetto utopico ma come qualcosa di “reale” che si interessi ai cittadini molto di più di come fa ora.

E assieme alla politica tanti italiani aspettano che vi sia più democrazia, la quale ultimamente è stata “violentata” in tutti i modi possibili.

Quindi prima di usare parole come anti-politica, demagogia, populismo e quant’altro la politica “vera” dovrebbe fare un’analisi di sè stessa e scoprire che forse queste etichette suddette e “incollate” ad altri appartengono proprio a lei.