Le investigazioni hanno portato a smascherare una banda criminale dotata di propria fabbrica, magazzini e veicoli per il trasporto, con ramificazioni in Giappone e Hong Kong, fino all’output nei negozi di antiquariato in Guangdong, Shandong e a Pechino.
L'annuncio arriva a pochi giorni dalla firma di impegno congiunto tra Cina e Stati Uniti ad "adottare importanti e tempestive misure per fermare il commercio di avorio".
Secondo le informazioni rilasciate in conferenza stampa, dal 2013, il Corpo Forestale cinese ha sventato 222 casi di commercio illegale di specie selvatiche e arrestato 108 sospetti, e portando alla confisca di 1.321 prodotti della fauna selvatica del valore di circa milioni di dollari, tra cui 1.527 kg di avorio.