Nascono dalla preoccupazione del Comune di Samatzai i controlli sulle emissioni del cementificio di Nuraminis-Samatzai. I risultati non sono per nulla rassicuranti. A Samatzai, dice l’Arpas, si assiste ad “una distribuzione diffusa dell’inquinante nell’ambiente, determinato da una continua deposizione di polveri emesse dagli impianti industriali e dalle cave”. Le rilevazioni della stazione mobile richiesta dal sindaco di Samatzai confermano quelle della centralina fissa CenM1, la quale da tempi registra “alcuni superamenti del limite giornaliero di PM10 di 50 ug/m3 nella postazione fissa di Nuraminis” (nessuno a Samatzai).
La capacità inquinante dell’industria del cemento mediocampidanese era già stata evidenziata da una recente sentenza del tribunale di Cagliari. Le perizie disposte dal giudice hanno dimostrato come le emissioni abbiano causato una sensibile diminuzione della produttività di terreni e piante, arrecando un danno cospicuo all’economia locale. La Italcementi è stata dunque condannata a risarcire i danni.
A questo punto, sono almeno due le questioni che si pongono. La prima e più urgente è capire se e come e in quale misura le emissioni del cementificio compromettano la salute degli abitanti di Nuraminis e Samatzai. Sono “solo” le piante, i terreni e i corsi d’acqua a subire le conseguenze delle polveri inquinanti o è a rischio anche la salute dei cittadini? Esiste una relazione tra le emissioni inquinati della cementeria e il tasso di malattie tumorali rilevabili (rilevati?) sul territorio dei comuni di Nuraminis e Samatzai?
La seconda questione è capire cosa si sta facendo per tenere informata la popolazione su questo versante. Il sindaco e l’amministrazione comunale di Samatzai si stanno impegnando da tempo per dare risposte a questi interrogativi. Su L’Unione Sarda di qualche giorno fa il sindaco di Samatzai Albero Pilloni dichiara che non si sentirà soddisfatto fino a quando “anche l’ultimo granello di polveri non finirà in aria e al suolo”.
Sul versante nuraminese la latitanza delle amministrazioni comunali (e delle opposizioni) di ogni colore politico è ormai un dato storico consolidato. Mai il tema delle emissioni della cementeria è stato posto al centro di un pubblico dibattito, né la popolazione è stata mai opportunamente informata sull’impatto che le emissioni inquinanti hanno (o non hanno) sulla salute dei cittadini. Con grande difficoltà e non senza risatine di scherno questo blog ha cercato di porre al centro dell’attenzione il tema delle cave e del forte impatto negativo in termini economici che l’idea di “sviluppo” che ne ha permesso la proliferazione ha avuto e ha ancora oggi sui territori.
La risposta degli amministratori si è sempre tradotta in una alzata di spalle: sia quando ad amministrare c’era la maggioranza di centro-sinistra guidata da Luciano Cappai, sia oggi che a guidare il paese c’è una lista civica vicina ai Riformatori Sardi.
Tuttavia, davanti alla salute dei cittadini l’indifferenza non è più accettabile. È invece necessario e urgente che giunta e consiglio comunale di Nuraminis si mobilitino per offrire ai cittadini un quadro completo dell’impatto che le emissioni del cementificio hanno sulla vita e sulle economie dei cittadini che sono stati chiamati ad amministrare.
Consulta la relazione dell’Arpas qui
L’articolo recentemente pubblicato su L’Unione Sarda qui