Proprio nel periodo in cui il sito archeologico di Pompei è oggetto di numerose critiche dall’Unione Europea ed è bersagliato dai media, riaprono ben 10 edifici finora chiusi al pubblico per carenza di personale.
E mentre ci si augura che si mettano al più presto in sicurezza tutti quelli già visitabili e che migliorino la tutela e la manutenzione di tutto il sito patrimonio Unesco, il Grande Progetto Pompei procede a grandi passi. Infatti nei mesi scorsi si è concluso il restauro di 4 domus ( la “Casa delle pareti rosse”, la “Casa dei Dioscuri”, la “Casa di Sirico” e la “Casa del Marinaio”) ed inoltre tornerà presto a risplendere la Villa dei Misteri, infatti i suoi affreschi verranno sottoposti ad una pulitura mediante una tecnologia all’avanguardia che utilizza una strumentazione laser, in alternativa ai più aggressivi agenti chimici o meccanici usati attualmente.
I nuovi addetti assunti nel sito archeologico, a partire dallo scorso 4 agosto, con la loro attività di supporto ai servizi, garantiranno così l’apertura al pubblico dalle 8.30 alle 19.00 dei “nuovi” edifici. Tutto ciò grazie all’accordo stipulato lo scorso 28 luglio fra la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia e la società ALES S.p.a. che ha messo a disposizione trenta nuovi addetti alla vigilanza, tentando di risolvere il problema di sorveglianza al sito e offrendo inoltre un miglioramento dell’offerta turistica, da tempo richiesto dai tour operator e dai numerosi turisti di tutto il mondo.
Pompei, Termopolio di L. Vetutius Placidus. Il larario e parte del bancone con i contenitori per cibi e bevande: in uno di essi si rinvenne un gruzzolo di monete. SSBANP/AF, Dia 35742
Questi i dieci siti, tra domus ed edifici pubblici, che i visitatori potranno ammirare:
Il “Termopolio di Vetutio Placido“, una sorta di snack-bar dell’antichità, dove venivano serviti cibi e bevande calde (da cui il nome grecanico). A Pompei se ne contano ben 89. La “Casa dei Ceii“, una domus di proprietà di L. Ceius Secundus, citato nella scritta elettorale sulla facciata della casa. La “Casa del Larario di Achille“, chiamata così dalle raffigurazioni degli ultimi episodi della guerra di Troia dipinte a rilievo sulle pareti. La “Casa di Marco Lucrezio Frontone“, che vanta di un prezioso apparato decorativo che riflettono lo status sociale del ricco proprietario, altro candidato alle cariche pubbliche di Pompei. La “Casa dell’Ara Massima“, la “Casa di Apollo“, dal dio più volte raffigurato nella domus appartenuta ad A. Herennuleius Communis, citato nell’anello-sigillo rinvenuto sul luogo nel 1830. Le “Terme Suburbane“, complesso termale che offre uno spaccato sui costumi e la vita sociale degli antichi pompeiani, la “Casa della Caccia Antica“, dal dipinto sulla parete di fondo del giardino raffigurante una caccia alle fiere. Ed infine, ma non meno importanti, la “Casa di Cornelia” e la “Casa di Marco Lucrezio“.
Tutti piccoli gioielli, finora chiusi al pubblico oppure aperti per poche ore e visitabili solo su prenotazione. Finalmente una buona notizia per il nostro invidiabile patrimonio culturale e una piccola vittoria per quanti amano la nostra terra.
Posizione dei nuovi edifici da visitare