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La Pravda Padania: ovvero della pulizia fatta a colpi di Photoshop

Creato il 06 luglio 2012 da Ilazzaro @Ilazzaro

 

La Pravda Padania: ovvero della pulizia fatta a colpi di Photoshop

 

La foto pubblicata qui sopra, è stata resa nota oggi da Il Fatto Quotidiano.

Ci verrebbe da dire, confrontatele e trovate le differenze, perchè...si tratta della stessa foto modificata ad arte dalla pravda leghista, la Padania, a colpi di photoshop.

La seconda figura da sinistra, come vi sarete accorti, cambia nella seconda foto (quella presente sul quotidiano leghista),rispetto alla prima foto.

Perchè? Pare che il nuovo corso leghista, guidato da Bopo Maroni, abbia come obiettivo quello di cancellare le tracce bossiane dalla lega. Detto fatto ecco quanto avvenuto anche nella foto qui sopra:

 

Da sinistra nella foto Luca Zaia, presidente del Veneto, Andrea Gibelli, vicepresidente leghista della regione Lombardia, Umberto Bossi, Roberto Cota governatore del Piemonte e il suo capogruppo in regione Michele Marinello. Peccato che Gibelli non abbia mai posato per quella foto. Era presente all’incontro ma sulla prima della Padania e anche a pagina 9 dello stesso numero, finisce un fotomontaggio. Nell’originale infatti al suo posto c’era Luciano Bresciani, assessore alla Sanità della giunta Formigoni nonché medico personale di Bossi. Che sulle pagine del quotidiano è stato sostituito da Gibelli, considerato vicino al triumviro Calderoli. Non un bossiano doc, insomma. Un “ritocchino” che ricorda la prassi di rimozione della Pravda, il quotidiano espressione del regime comunista che dalle immagini cancellava le presenze “non gradite”.La questione sarebbe – forse – passata inosservata, se Elena Artioli e Claudio Degasperi, rispettivamente consigliere provinciale e comunale della Lega di Bolzano entrambi presenti all’incontro, non avessero messo online le foto. Da lì la rete, incluso il Corriere della Sera di domenica, ha smascherato il fotomontaggio. Fonti vicine a Bresciani confermano che “nell’originale della foto c’era l’assessore e non Gibelli” e che Bresciani “ha incontrato il direttore della Padania Stefania Piazzo“. (Il Fatto Quotidiano)

Un classico da regime, insomma, reso più agevole dalle nuove tecnologie che fanno miracoli, e rendono più credibili, le damnatio memoriae padane. Chissà come l'avrà presa il senatùr, ora che il giocattolo gli sta definitvamente sfuggendo dalle mani.

Ora la via della Padania è più agevole: basta un programma di fotoritocco e si cancellano in un colpo solo terroni e problemi...

 


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