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La presa in giro. Le strutture barocche di Quirinale e Parlamento, centri di spreco e privilegio, non saranno tagliati

Creato il 03 maggio 2012 da Iljester

La presa in giro. Le strutture barocche di Quirinale e Parlamento, centri di spreco e privilegio, non saranno tagliati

C’è da domandarsi quale sia il limite di tolleranza degli italiani davanti all’arroganza smisurata di questa politica. Fino a che punto Governo e Politici sono disposti a rischiare, prima che davvero qualche matto non si decida a fare dei passi inconsulti. Prima che — in parole semplici — il maledetto terrorismo dei criminali “politici” faccia sentire nuovamente le sue dannate pistole. C’è da domandarselo, perché a conti fatti, il clima attuale è certamente molto peggio del clima degli anni piombo. E le prospettive delle nuove generazioni sono sicuramente maggiormente degradate rispetto al passato. C’è molto sconforto e rabbia e i pericoli legati ad azioni criminali  e/o disperate diventano ogni giorno sempre più tangibili1.

Ciononostante, ho il vago sospetto che oggi i giochi di forza siano differenti, e ho il vago sospetto che i poteri occulti, quelli che realmente muovono i fili del destino di interi popoli, abbiano la consapevolezza che siamo diventati un popolo di lamentosi che sbraitano, si indignano, battono i piedi ma poi si rassegnano e vanno avanti, schiavi più di prima di un sistema profondamente iniquo che li sbeffeggia. Un popolo dunque che è fondamentalmente incapace di fare una rivoluzione pacifica, di esprimere un fermo e convinto dissenso civile atto a indurre chi ci governa a cambiare strada.

Invece il nulla e il silenzio delle proteste su Facebook, davanti alle novità sempre più in senso peggiorativo. Prima però una premessa: siccome Monti è un tecnico, peraltro stimato, ecco che per risolvere il problema ormai noto come spending review, da tecnico chiama altri tecnici per dargli una mano, aggiungendo alla iniquità del suo operato anche il paradosso della dichiarata incompetenza, rafforzata dal fatto che chiede persino ai cittadini di dargli una mano. È un po’ come se un avvocato chiamasse un altro avvocato per difenderlo in un processo, avendo la possibilità tecnica e la facoltà (lo ius postulandi) di difendersi da solo.

Ma fin qui tutto normale (si fa per dire). La verità è che questo dannato spending review è una grossa presa per il culo. Perché la politica e il Governo hanno già messo le mani avanti e hanno detto: si taglia tutto il tagliabile, tranne gli sprechi e i privilegi del Parlamento e del Quirinale. Che da soli ci costano parecchio. Per fare un esempio, il Quirinale ha un budget di spesa pari a 270 milioni di euro in tre anni. Il Parlamento, tra spese di amministrazione, rimborsi elettorali, diarie parlamentari, spese sanitarie per i parlamentari e loro famigliari, gadget, tecnologia ecc. ecc. ci costa all’incirca un miliardo di euro all’anno. Sprechi, ai quali si aggiungono quelli relativi alle strutture barocche della Corte Costituzionale, della Corte dei Conti, del CSM, della Cassazione e delle altre strutture amministrative e istituzionali. Un mostro burocratico e di casta che genera una spesa di una decina di miliardi di euro all’anno che i cittadini pagano con le imposte. Sul punto è interessante lo studio di Emilio Rocca per l’Istituto Bruno Leoni.

Ciò detto, non sto qui a fare le differenze tra l’Italia e gli altri paesi, ma è chiaro che il nostro paese è quello che ha i costi della politica molto più alti e ingiustificati. E Monti che fa per recuperare il denaro che ci serve per affrontare la crisi? Affonda il coltello nella piaga, mette le mani nei portafogli degli italiani… poveri. Aumenta la pressione fiscale, rendendola intollerabile e da rivoluzione sociale. Poi che fa? Assume dei tecnici — lui che è un tecnico — e dice che le strutture barocche, sprecone e privilegiate quali Quirinale, Parlamento, Corte Costituzionale e altre non si toccano perché economicamente autonome.

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Vero. Ma ciò non toglie che il problema esista comunque e che sia passato, a questo punto, nelle mani del Quirinale e Parlamento, i quali stranamente fanno orecchie da mercanti, prendendoci di fatto per fessi, perché è evidente che una simile realtà  non fa altro che acuire la tensione sociale, e non fa altro che alimentare il fuoco della rabbia. Tu, Premier, mi dici che siamo in difficoltà economica, che l’Italia è in crisi e che tutti debbono fare i sacrifici e pagare le tasse, e poi mi dici che ci sono delle eccezioni e che guarda caso queste eccezioni riguardano proprio gli enti istituzionali che più consumano risorse, senza produrne alcuna? Tu e i tuoi compari politici che ti sostengono ci stai prendendo per caso per il culo? Perché è questa l’impressione.

La verità è che non funzionano così le cose. O qui ci si mette in testa che tutti — tutti! — devono fare i sacrifici e tutti devono pagare, o qui davvero qualcuno alla fine farà qualche pazzia. Perché non è accettabile che nel ventunesimo secolo ci siano ancora il Terzo Stato, la Nobilità e il Clero e che i costi della nazione ricadano solo sul Terzo Stato (il popolo), mentre Nobiltà e Clero mangiano a quattro ganasce, a sbafo e senza alcuna responsabilità né alcun senso del sacrificio e di cura per i destini della nazione. L’ultima volta che è capitata una cosa del genere, hanno assalito una fortezza inespugnabile e hanno decapitato parecchi sbruffoni e arroganti del potere con un strumento chiamato ghigliottina. Vogliamo arrivare a questo? Fermiamoci prima, vi prego.

  1. I suicidi di imprenditori per debiti dall’inizio dell’anno sono arrivati a 32. Fonte: CGIA Mestre – SkyTg24.

di Martino © 2012 Il Jester 


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