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Dopo la vittoria del Milan sul Barcellona si è visto che non c’è bisogno di possesso palla per vincere le partite, ma personalità e voglia di vincere, cosa che stasera il Barça non aveva. Il Milan ha dimostrato di saper vincere senza giocatori fortissimi come Balotelli o giocatori come Robinho che possono servire a velocizzare la manovra. Il Milan ha dimostrato anche di essere cresciuto negli ultimi tempi e già si nota dalla rimonta in serie A, dalla metà classifica sino al terzo posto, forse era solo un problema di spogliatoio? C’è tanto bisogno di spendere fior di milioni di euro per lottare per le parti alte della classifica? Ad esempio il Napoli che ha un top player come Cavani, comprato per 18 milioni di euro, ora ne vale almeno 45-50. De Laurentiis con la sua politica ha dimostrato e non poco di essere un bravo imprenditore, spendendo massimo 50 milioni a stagione ma non per un giocatore, ma per 6 o 7 calciatori buoni. Un altro esempio è Lazio-Napoli 1-1 due squadre equilibrate che lottano per il secondo-terzo posto hanno davvero regalato al pubblico un grande ‘show’. Il calcio italiano è un campionato molto aperto e si vede già dalla lotta alla champions spietata tra Napoli, Fiorentina, Milan, Lazio e Inter, quest’ultima con 4 punti in 4 partite con alti e bassi che sembra non convincere. La Lazio dopo la grande serie positiva adesso discontinua, la Fiorentina sembra riprendersi benissimo con il 4-1 appunto sull’Inter. Tanta lotta anche nelle parti basse della classifica, tipo il Palermo clamorosamente con solo 3 vittorie in 25 partite, sbagliata la politica di Zamparini che non compra giocatori affermati e vende subito le giovani promesse che diventano grandi giocatori tipo Pastore o Cavani, sembra quasi che voglia imitare Pozzo con tentativi invani. Un calcio alla crisi… presunta, o triste realtà?
Daniele Verde